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appendice 361

4
     Molto grand’è l’alegrezza e il sollazzo
che Tristan fe’ colla gentil reina;
e tutta quella notte in braccio in braccio,
tutta la notte insino a la mattina;
ché lo re Marco non dá loro impaccio.
Tristano istá co la rosa di spina:
ché lo re Marco non ne sa niente
che Tristano vi fosse, o sua gente.
5
     Or venne a giorno che messer Tristano
colla reina Ysotta sollazzava:
sonava una viuola molto piano
messer Tristano, ed Ysotta ballava.
Cosí passando Abbruno villano
udí il suono, e a l’uscio si fermava;
e quando vidde quel Tristan piacente,
egli n’andò al re immantanente.
6
     E sí gli disse: «Nobile Signore,
Tristano è in zambra con madonna Ysotta;
e sta co lle’ in diletto e in amore,
e di vostra corona e’ non fa dotta».
E quando il re l’udí, cangiò il colore,
e gran dolore egli n’ebe alotta;
e disse: «Lasso, la mia vita grava!
Io veggio ben che Tristan non m’amava».
7
     E lo re Marco giá non fece resta:
andò a la camera e vidde Tristano;
e mise gl’occhi per una finestra,
colla lancia gli die’ un colpo villano.
Tristan, fedito a la parte sinestra,
isbigottito cadde a mano a mano;
il re, veggendo ch’è Tristan fedito,
subitamente da lui fu partito.