presso di lui?». E a quel punto, Tristano tutto si turbò;
dicendo: «Cavaliere, la reina Isotta, perché la menzonate
voi?». E lo cavaliere disse: «Perché io la ricordi e menzoni, di ciò non avete voi niente che fare; ché voi non siete
sacerdote a cu’ io dico gli miei peccati». E Tristano dice:
«In qual parte avete voi veduta la reina Isotta, che tanto la
mentovate?». E lo cavaliere disse: «Io non so dove io
la vedessi mai, ma molto l’amo e amerò di buono cuore».
E di quelle parole Tristano tutto se ne scolorí, dicendo: «Cavaliere, non sia piú parole in fra noi: prendete del campo a
vostro piacere, ch’io sí vi disfido». E a quel punto, uno
borgese se ne vae allo re Marco e còntagli sí come appresso
allo petrone Tristano avea impresa una battaglia incontro uno
cavaliere errante. E allora lo re e tutti li suoi baroni e cavalieri
vanno tantosto al prato per vedere. Ed essendo gli due cavalieri disfidati, l’uno si dilunga da l’altro, e vannosi a ferire
delle lance, e donaronsi due grandissimi colpi, sicché le lance
si briciano in piú pezzi, e gli cavagli trascorrono; e gli cavalieri si percuotono di scudi e di visaggio per sí grande forza,
che ruppono cinghie e pettorali, e con tutte le selle andarono
alla terra, e giaceano che quasi non si sentiano; e appresso
di loro, amendue gli loro destrieri quivi caddono morti. E a
quel punto, Tristano destramente si leva suso primamente; e
vedendo morto suo buono cavallo, ne fue di ciò molto dolente.
Ma non di men’egli appella suo combattante alla battaglia;
e egli si drizza in istante, e mettono mano alle spade, e cominciano una crudele battaglia; e dannosi grandi colpi e pesanti, sicché in grande parti risonavano; e in poca d’ora gli
loro scudi n’erano piú pezzi in terra, e molte delle loro armi
erano affalsate e trinciate. E nel secondo assalto, tutti gli loro
elmi erano guasti e affalsati, e le loro carni erano molto allividite, e ancora di sangue a ciascuno era assai uscito. E lo
re Marco e gli suoi baroni molto si maravigliano degli due
cavalieri, veggendoli tanto bene fare; e molto gli lodano,
quanto piú possono. Nel terzo assalto, ciascuno avea fedite
assai, e aveane di loro sangue assai alla terra, e tutta era