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la leggenda di tristano 281


rucciata di tutto suo cuore. Ella ne piange e ne fa molto mala vita e dice bene ch’ella morrá di questo dolore, e se di dolore ella non potrá morire, ch’ella medesimo s’ucciderá inanzi con sue mani, ché apresso messer T. non vuole ella piú vivere e non viverá uno solo giorno. Sí si mantiene diversamente contra lo re Marco; ché la reina vede tutto apertamente come lo re Marco è lieto di questo fatto, cioè dela morte di messer T., e la reina n’è tanto dolente quanto ella piú puote, che quasi si muore di duolo.

E tutto ne sia lieto, lo re Marco dice che volentieri vederebbe T., anzi che morisse; e al diretano, quando l’uomo li conta come angosciosamente T. si mantiene e come elli è in tutto cambiato e come nullo lo riconoscerebbe, tanto è duramente peggiorato, elli n’hae grande pietá in suo cuore e non si puote tenere ch’elli non dicesse quasi piangendo, e disse: «Certo, grande dannaggio è [de] la morte di T., che giamai una sí buona lancia non será ricovrata nel mondo, [come elli] era. E s’elli non [si] fusse sí dislealmente mantenuto contra di me, come elli hae fatto, di tutte cose che io unqua vidi, [l'omo non lo potria troppo pregiare sopra tutti gli altri cavalieri del mondo]».


CCXXVIII. —Quando lo re seppe certamente, per coloro che l’andavano a vedere, che T. s’apressimava di sua fine, allora sí ricomincia a ripentere di quello fatto, e dice a se medesimo come elli non puote essere che di quella morte non avenga grande male. E ora si ripente elli duramente, ora vorrebbe elli non avere creduto Andret; elli conosce certamente ch’elli avea ucciso lo migliore cavaliere del mondo; tutto lo mondo l’ará in ira e lo biasimerá, e li suoi uomini medesimo, che per paura di T. lo dottavano, sí l’odieranno ugiumai, e dotterannolo via meno. A ciò va pensando lo re Marco, che pietá hae di suo nipote, e, cosí si muove l’amore dela carne, ora nol vorrebbe elli unqua avere fatto. La reina che tanto duolo avea, che non disidera altro che la morte, mena suo duolo lo giorno e la notte, e di ciò non si cela in tutto dalo