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274 | la leggenda di tristano |
elli monta a cavallo e viensene a messer T. e disse: «Siri
cavaliere, parlate a me, s’elli vi piace. Dite, bel siri, se Dio
vi salvi, se noi v’apellammo di giostrare, voi non ce ne dovete sapere mal grado, ché tale è lo costume del reame di
Norgales. Ma apresso ciò che noi v’avemo asaggiati in tale
maniera, come noi avemo, e noi conoscemmo apertamente
vostro valore e vostra prodezza, noi non vi disamiamo ora,
anzi v’amiamo e voliamo onorare quanto noi potiamo, e siamo
aparecchiati di fare per voi quanto piú possiamo. E perciò
vi preghiamo quanto piú pregare potiamo, sí come cavalieri
erranti e sí come produomi che voi sete, che voi dimoriate
oggi con noi, perciò ch’elli è giá ora di vespro; sí non fareste
bene a partirvi da noi istasera. E sappiate che ma’ stasera
non andereste in luogo, dove voi fuste tanto onorati quanto
voi sarete qui con noi; e massimamente cavalieri che cosí
sono intraprovati insieme [con noi, dovrebbero piú volentieri
rimanere con noi] che con altri. E per ciò vi preghiamo quanto
piú potiamo, che voi rimaniate stasera con noi». «Chi sete
voi» disse messer T. «che di rimanere con voi tanto ci pregate?». «Certo, sire» disse elli «io non ve lo celerò mica.
Ora sappiate che io [sono] figliuolo del re di Norgales, e tutti
quelli cavalieri che [qui sono] sono a me». «Certo» disse
messer T. «io ci ho compagnia, senza la quale io non rimarei
mica volentieri, veracemente lo sappiate. E s’elli volesse rimanere, io rimare’ volentieri, per ciò che sí dolcemente m’avete
pregato e per ciò che mi parete cortese cavaliere». Allora se
n’andò verso messer Estor e sí li disse ciò che lo figliuolo
del re di Norgales gli avea detto. E elli rispuose ch’elli non
vorebbe albergare ora, anzi vorebbe cavalcare oltra col giorno
in quanto potesse.
CCXIX. — Allora disse messer T. al figliuolo del re di Norgales: «Noi non rimaremo ora mica, imperciò che ancora non è tempo d’albergare. E perciò v’acomandiamo noi a Dio». «Siri cavaliere», disse lo figlio del re «quando è cosí che voi per mia preghiera non volete rimanere, ora prego