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266 | la leggenda di tristano |
su pegli albori e faciano molto dolci canti. E quando monsignor T. uditte isvernare gli augelli, fue molto allegro, e
incontanente si levoe e andoe ala fontana e lavossi le mani
e ’l viso, e aspettava che alcuno cavaliere venisse ala fontana,
ch’egli potesse fare d’arme. Ma io voglio che voi sappiate che
monsignore T. istette ala fontana per uno giorno e due notte,
sanza trovare neuna aventura di neuna cosa.
CCX. — Ora dice lo conto, che quando venne l’altro giorno ad ora di prima, e monsignor T. avea molto grande dolore, perché egli non trovava lo cavaliere. E stando per uno poco, dicea: «Per mia fé, io sono messo in aventura per voglia ch’io possa trovare lo cavaliere. Ma io lo giureroe per lo nostro sire, ched io giamai io no mi partiroe di quie, dinfino a tanto ch’io abbia trovato lo cavaliere, lo quale mi diede uno sí grande colpo». Ma istando per uno poco, e T. sí guardoe e vide venire uno cavaliere armato di tutte arme ed iera a cavallo. E quando monsignor T. lo vide, fue molto allegro, e disse a lui: «Cavaliere, tornate a me, che in tale maniera non ne potrete voi andare, che noi non combattiamo insieme; imperciò che voi mi donaste l’altro giorno uno de’ maggiori colpi ch’io ricevesse ala mia vita, e incontanente andaste a vostra via. Ma ora si saprae chi fie buono cavaliere». E quando lo cavaliere intese queste parole, incontanente tornoe inverso monsignor T., e T. montoe a cavallo e alacciossi l’elmo in testa e imbracioe lo scudo e prese la lancia, e andoe inverso lo cavaliere e lo cavaliere inverso di lui, e dirizzonsi le teste deli distrieri e andonsi a ferire cole lancie abbassate. E lo cavaliere ferío a monsignor T. sopra lo scudo, e diedegli sí grande colpo che gli passoe lo scudo, né no gli fece male neuno, e ruppe la lancia. Ma monsignor T. ferío a lui sopra lo scudo, e diedegli sí grande colpo che gli passoe lo scudo e l’asbergo, e misegli lo ferro dela lancia nella spalla sinestra, molto in profondo, e miselo in terra del cavallo; e ritrasse a sé la lancia sanza rompella. Ma io voglio che voi sappiate che se lo colpo fosse fatto piú basso, morto