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la leggenda di tristano | 261 |
fiata, né allora non vi dimoroe neente. E imperciò io credo
ch’egli sia alcuno pro cavaliere, lo quale è messo in aventura
per diliverare mee». Molto parloe lo re di questa aventura, ed
appresso si gli divisoe tutte le parole e l’aventure, e com’egl’ierano istati in uno palagio e una damiscella l’avea tenuto, e
in che maniera egli fue diliverato. E quando messer Estore
intese queste parole, fue molto allegro e disse: «Certo, re
Artú, noi dovemo molto innorare lo cavaliere, lo quale v’hae
fatto tanto di bene; e imperciò noi si domanderemo di suo
convenentre e sapremo suo essere e suo nome, imperciò che
non può essere ch’egli non abia fatte cavallerie per questo
diserto». Molto parlavano ambodue dela prodezza delo cavaliere. Ma tanto cavalcarono in cotale maniera, che fuorono
giunti ala magione delo forestiero. E lo forestiero, quand’e’
gli vide, incontanente andoe a loro e fece loro molto grande
onore, ma non perch’egli conoscesse lo re Arturi, ma egli
conoscea bene messer Estore. E ismontarono da cavallo, e lo
re disse: «Forestiero, io vorrei sapere se in vostra magione
è alcuno cavaliere». E lo forestiero disse: «Per mia fé, cavaliere, qui ha tre cavalieri, li quali sono compagnoni dela
Tavola ritonda: l’uno sí è lo re siniscalco, e gli altri due sí
è Garies e Gariet». E quando lo re intese queste parole,
fue molto allegro. E incontanente montarono soso nela magione e lo re sí si disarmoe di tutte l’arme. E quando fue
disarmato, e lo forestiero lo vide per lo viso: fue molto allegro, e incontanente sí andoe a lui e fecegli molto grande
festa. E lo forestiero sí andoe in una camera, lá dov’ierano
tutti e tre li compagnoni, e incontanente disse loro: «Io vi
so dire buone novelle, che lo re Artú è diliverato ed è nela
sala dela magione con messer Estore».
CCV. — Ora dice lo conto, che quando li iiij cavalieri intesero queste parole, fuorono tanti allegri che neuno altro piú di loro; e a tanto sí andarono nela sala e quivi sí trovarono lo re Artú e messer Estore. E quando lo re Artú vide li suoi compagnoni, fue molto allegro e fece loro molto grande