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la leggenda di tristano | 253 |
cortesemente, e li cavalieri altresie. E a tanto la damiscella
disse: «Madama la reina, io vi posso dire le migliori novelle,
che voi aveste mai da nessun altro, che lo re Arturi si è diliverato per uno cavaliere, lo quale io trovai nel grande diserto
ed è lo piú pro cavaliere, lo quale unqua vedesse; ma io non
soe suo nome né suo essere, imperciò ch’egli no mi volle
dire suo nome. Ma io v’abo recata la testa di quella damiscella, la quale v’hae fatto questo dammaggio di monsignor
lo re Artú, e imperciò prendetela; che questa è quella damiscella, onde io v’ho parlato». Ma quando madama la reina
Ginevra intese queste parole, fue molto allegra e disse: «Damiscella, io vo’ priego che voi sí mi dobiate dire, ch’è adivenuto delo cavaliere lo quale hae diliverato lo ree, imperciò
ch’io credo che sia monsignor Lansalotto». E a tanto disse
la damigella: «Per mia fé, madama, ch’io non vi so dire lo
nome delo cavaliere, lo quale hae fatta questa prodezza. Onde
io credo ch’egli verrá colo re a corte. E a tanto vi comando
a Dio, imperciò ch’io non posso piú dimorare, imperciò che
io abo fatto lo messaggio, lo quale a me fue comandato».
E incontanente si partío delo palagio dela reina e incominciò
a cavalcare di fuori da Camellotto con molta grande allegrezza,
ché sí bene avea fatto lo messaggio, che sua dama gli avea
comandato. E madama la reina Ginevra incominciò a fare
molto grande allegrezza, e tutti gli altri cavalieri e tutte le
dame e le damiscelle altresie, per amore diio re Artú. Imperciò ch’io voglio che voi sappiate che lo re non iera istato a
Camellotto si era passato uno grande tempo, laonde tutti sí
crediano che egli giá mai non si trovasse; onde tutti ne faceano molto grande allegrezza, vedendo sí come egli era stato
diliverato. Ma ora lascia lo conto di parlare di madama la
reina Ginevra e di sua compagnia, e torno a T., di cui si
vuole divisare la storia verace.
CXCIX. — A tanto dice lo conto, che quanda lo re Arturi e monsignor T. fuorono partiti dalo palagio dela damiscella, sí come detto è, ed eglino sí cavalcarono molto tostamente