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la leggenda di tristano 227


che io v’ho fatto; imperciò che voi sapete bene ched io sí debo difendere madama in tutte parte, a mio podere. Ed acciò voi non devetevi dolere e meco crucciare per questa aventura». E quando l’Amorat intese queste parole, fue molto allegro e disse: «Per mia fé, Lansalotto, io vi perdono tutto quello che voi fatto m’avete. Ma tutta fiata vo’ priego che voi per un’altra fiata voi non dobiate [fare] quella villania». E Lansalotto sí rispuose e disse: «Certo, Amorat, questo farò io volontieri». E a tanto finarono loro parlamento, e Lansalotto e messer Estore da Mare incominciarono a cavalcare. E istando per uno poco, e l’Amorat montò a cavallo e prese suo cammino per un’altra parte delo diserto, e andava faccendo molto grande dolore di ciò che a lui iera addivenuto di questa aventura. Ma ora lascio lo conto di parlare del’Amorat di Gaules e torno a T., di cui si vuole divisare la storia verace.


CLXXIV. — Ma in quesla parte dice lo conto, che dappoi che T. fue partito dal’Amorat, sí come detto è, ed egli sí cavalcoe per tutto lo giorno, dinfino ala notte, ch’egli non trovoe neuna aventura. E quando la notte fue venuta, e T. sí trovò uno monte molto grande, lá dove la foresta iera molto ispessa. E quando T. vide ch’egli era pur bisogno ch’egli rimanesse per quella notte nela foresta, incontanente ismontoe da cavallo e trasse lo freno alo cavallo e lasciollo pascere. Ed egli si tolse l’elmo di testa e levossi lo scudo e l’asbergo e lascioe la lancia e puosesi a dormire e istette per tutta la notte, ch’egli non mangioe neente. E quando venne alo mattino ed egli si levoe ed acconcioe lo suo cavallo, e quando l’ebe acconcio, ed egli montò a cavallo e incominciò a cavalcare molto astivamente, e tanto cavalcoe in cotale maniera ched egli sí pervenne alo grande camino, lo quale andava nelo grande diserto. E tanto cavalcò in cotale maniera, che al’entrata delo diserto ed egli sí trovoe uno cavaliere armato di tutte arme. E quando lo cavaliere vide T., sí lo salutoe cortesemente, ed egli sí gli rendeo suo saluto. Ed appresso lo cavaliere si disse: «Ditemi, se Dio vi salvi, di quale parte siete voi, che cosí andate per