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226 | la leggenda di tristano |
e sareste molto biasimato, e lo re non vi vorrebe vedere in
sua corte. E imperciò io voglio che noi sí dobiamo montare
a cavallo e sí andiamo al’Amorat, e sí lo pregheremo ch’egli
sí vi debbia perdonare, né che di queste cose egli non debia
dire neente, sí che voi non siate incolpato di questa aventura
né madama la reina Ginevra per voi».
CLXXI1I. — E ora si dice lo conto, che quando Lansalotto intese queste parole, sí fue molto allegro, imperciò ch’egli sapea bene che messer Estore dicea veritade di tutto quello ch’egli dicea, e sappea bene che egli sí era molto savio cavaliere. E istando per uno poco, ed e’ sí disse: «Per mia fé, messer Estor, io faroe tutta vostra volontade di queste cose». E incontanente montò a cavallo. E istando per uno poco, e Meliagus disse al’Amorat: «Amorat, io v’appello ala battaglia, imperciò che voi sapete che noi sí incominciammo questa battaglia intra voi e mee, e per voi dee essere menata a fine. E imperciò combattiamo, sí come noi dovemo fare». E quando l’Amoratto vide che Lansalotto iera montato a cavallo, fue molto allegro, imperciò ch’egli non vorrebe ch’egli l’avesse fedito uno altro colpo, per tutto il suo avere. E istando per uno poco, ed egli sí incominciò a pensare e disse infra se istesso: «Certo io voglio dire che madama la reina Genevra sia piú bella che non è madama la reina d’Organia, per amore di Lansalotto e perch’io non voglio avere suo maltalento». E quand’egli ebe fatto questo pensiero, sí disse a Meliagus: «Meliagusso, io sí vi lascio questa battaglia, imperciò ch’io non voglio piú combattere; onde sappiate che madama la reina Ginevra è piú bella che non è la dama d’Organia. E ora vi priego che voi mi lasciate, dappoi che voi avete vinta la battaglia». E quando Meliagus intese queste parole, fue molto allegro e disse: «Per mia fé, io non vi domando piue». E a tanto montò a cavallo e andò a sua via, molto allegro di questa aventura.
E istando per uno poco, Lansalotto disse al’Amorat: «Amorat, io vi priego che voi mi dobiate perdonare di tutto quello