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la leggenda di tristano |
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mee; che per mia fé io vi mostreroe sí come mia dama è piú
bella che non è la vostra dama». E a tanto sí si partirono
di fuori dal camino e andarono in uno prato, e quando fuorono al prato, ed eglino sí presero del prato tanto quanto a
loro abisognava. Ed appresso sí si dirizzarono le teste deli
loro distrieri l’uno inverso l’altro, e andaronsi a fedire cole
lancie abbassate, e dieronsi sí grandi colpi che ambodue andarono in terra de’cavalli; sí che molto fortosamente s’incominciarono a dolere di questa caduta. Ma istando per uno poco,
ed eglino sí si levarono suso, alo piú tosto ched egli unque
potterono, sí come cavalieri di molto grande forza, e misero
mano ale spade e imbracciarono gli scudi, e incominciarono
lo primo assalto ale spade, e incominciansi a dare molto aspri
colpi sopra gli scudi e sopra gli elmi, sí che tutte l’arme falsavano loro indosso molto duramente. E ciascheduno si maravigliava dela prodezza del suo compagnone, né neuno non
credea ched eglino fossero di si grande prodezza. Ma tanto
menarono lo primo assalto, che ambodue in piana concordia
sí si trassero addietro, e incominciaronsi a riposare, per cogliere forza e lena. Ma istando per uno poco, ed eglino sí
ricominciarono lo secondo assalto. Molto è forte e duro a
vedere; e incominciansi a dare molto grandi colpi, sí che tutti
gli scudi si falsavano e molto fortemente.
E istando in cotale maniera, e Meliagus sí incominciò a
dire infra se istesso: «Certo l’Amorat è molto pro cavaliere
e bene mostra sua prodezza». Ma io voglio che voi sappiate
che Meliagus era molto maggiore cavaliere di sua persona che
non iera l’Amorat; e anche, l’Amorat si perdea molto sangue,
ma non per le fedite che Meliagus gli avesse date, ma per
le fedite che gli avea date monsignor T. e lo re Arturi, sí
come lo nostro conto ha divisato apertamente. Ma istando in
cotale maniera e combattendo ambodue molto fortemente, e
Lancialotto e messer Estore sí videro la battaglia deli due
cavalieri. E quando monsignor Lansalotto vide ambodue li
cavalieri combattere, incontanente andò a loro. E quando
l’Amoratto vide Lansalotto, fue molto doloroso oltra misura,