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la leggenda di tristano 221


ma molto riguardò a Meliagus per lo viso per conoscello, ma egli non lo conoscea di neente. E quando egli ebe vedute l’arme e le ’nsegne sue, ed egli sí incominciò a cavalcare molto astivamente. Ma dappoi che l’Amoratto fue partito, sí come detto èe, e Meliagus sí si levò incontanente e incominciò ad aconciare lo suo cavallo; e quando l’ebe aconcio, ed egli sí montò a cavallo e prese lo scudo e la lancia, e cavalcava molto astivamente appresso alo cavaliere. E tanto cavalcò in cotale maniera ch’egli fue giunto a l’Amorat, e quando fue a lui, e Meliagus sí lo salutoe molto cortesemente, ed egli sí gli rendeo suo saluto. E istando per uno poco, e l’Amorat incominciò a riguardare alo cavaliere, e guardandolo vide che questi era lo cavaliere, lo quale iera istato per tutta la notte [in] cosí grande pianto. E quando l’Amoratto vide lo cavaliere, disse in fra se istesso: «Per mia fé, se Lancialotto sapesse le parole, le quali questo cavaliere hae dette, io credo che la battaglia sarebbe istata molto tosto intra loro due». E istando in cotale maniera, e l’Amoratto disse: «Cavaliere, ditemi, se Dio salvi, com’è vostro nome?». E quando lo cavaliere intese queste parole, disse: «Certo io abo nome Meliagus, e lo re Bando di Bemagus sí fue mio padre; onde io mi sono messo in aventura, per vedere s’io valesse alcuna cosa d’arme. E imperciò vorrei io sapere lo vostro nome». E quando l’Amorat intese queste cose e parole, fue molto allegro e disse: «Per mia fé, io abo nome l’Amorat di Gaules e lo re Pillinoro sí fue mio padre. Ma ditemi, se Dio vi salvi, Meliagus, e quale dama amate voi, che per lo suo amore andate voi errante pegli lontani paesi?». E quando Meliagus intese queste parole, si fue molto allegro e disse: «Per mia fé, Amoratto, io sono innamorato dela piú bella dama che sia al mondo; ma io non oso dire suo nome in nessuna maniera». Molto andarono parlando intrambodue li cavalieri di molte aventure.


CLXX. — A tanto dice lo conto, che tanto andarono parlando intrambodue li cavalieri per lo diserto, che Meliagus disse a l’Amorat: «Amorat, per mia fé, io amo una dama,