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la leggenda di tristano | 217 |
ched egli si portava tutte l’arme ad azzurro e le stelle d’oro.
Onde sappiate ched egli sí m’hae innaverato molto duramente».
E quando monsignor Lancialotto intese queste parole, fue molto
doloroso e disse: «Per mia fé, Amorat, di vostro damaggio
mi duole assai. Ma io voglio che voi sappiate ched io sí lo
voe cercando per tutti parti, ned io unqua no lo posso trovare
in nessuna maniera, e io non soe per quale cagione mi l’adivegna. Ma tanto mi dite, se Dio vi salvi, se voi sapete neuno
altro cavaliere, lo quale si sia messo in aventura per questo diserto». E quando l’Amoratto intese queste parole, fue molto
allegro; imperciò ch’egli si ricorda bene del’ambasciata, ond’egli fue tanto pregato. E istando per uno poco, disse PAmoratto a Lancialotto: «Lancialotto, io sí vi saluto molto di
parte di monsignor T., delo migliore cavaliere del mondo; lo
quale voi manda a dire per mee, ched egli sí hae maggiore
volontade di vedervi voi, che de neuna cosa che sia al mondo».
E quando monsignor Lancialotto intese queste parole, fue molto
allegro e disse: «E com’è ciò? Ed è bene per veritá che T.
sia in questo diserto?». E l’Amorat rispuose e disse che sie.
E Lancialotto disse: «Per mia fé, Amorat, io abo maggiore
volontade di vedere monsignor T. che di nessuna cosa che
sia al mondo, per la grande bontade dela cavaleria che è in
lui. Ed io abo bene inteso ched egli è lo piú cortese cavaliere che sia al mondo; ma tutta fiata mi dite, se Dio vi salvi,
se voi combatteste unqua co lui e s’egli è cosí pro cavaliere,
si com’io abo inteso».
CLXVI. — A tanto dice lo conto, che quando l’Amorat intese le parole di monsignor Lancialotto, disse: «Per mia fé, Lancialotto, io vi so dire che monsignor T. è lo migliore cavaliere, a cu’ io unqua m’abattesse e con cu’ io unqua combattesse, ned io non credo che sia al mondo neuno cavaliere che co lui potesse durare, che al diretano egli non fosse morto da lui. Imperciò ch’egli sí è lo migliore feritore di spada ched io unqua vedesse; ned egli non ferirae alo primo assalto se non molte rade fiate, ma quando voi avrete menato lo terzo