Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
198 | la leggenda di tristano |
e voi Braguina, sí anderete a mia dama Isotta e sí la saluterete mille fiate dala mia parte. Ed anche sí le potrai dire sí
com’io sono tornato a lei in Cornovaglia, incontanente ched
io vidi lo brieve, lo quale voi sí mi portaste, e sí le dicerai
ched io sí sarò a lei molto di presente». E quando Braguina
intese queste parole, fue molto dolorosa, imperciò ch’ella non
vorebe essere tornata in Cornovaglia sanza lui, imperciò che
madonna Isotta sí glil’avea comandato, ch’ella non dovesse
tornare sanza T. E istando in cotale maniera, Braguina sí
disse: «T., io vi dico ched io non tornerò a mia dama in
nessuna maniera sanza voi, imperciò ch’io sí l’ho in comandamento. Ma se voi volete andare alo diserto per trovare aventura, ed io sí v’aspetteroe dinfino ala vostra tornata». E quando
T. vide ched ella non si volea partire sanza lui, ed egli sí
disse: «Or andate voi tutti e quanti alo castello di Cornesen
e quivi sí m’aspetterete, e io sí verrò a voi prima che passino XV giorni. E sed io dimorasse piue, sí voglio che Governale e Ghedin sí debiano andare nelo reame di Leonois
e quivi sí debiano dimorare dinfino a tanto che io sí verrò
a voi; e Braguina sí tornerá a mia dama, per contarle sí come
io sono tornato e per suo comandamento». Ma quando Braguina intese queste parole, fue molto dolente e disse a T.:
«Per mia fé, io non mi partiroe dallo castello de Cornesen
sanza voi, e quivi sí v’aspetteroe dinfin a tanto che voi non
tornerete a noi, né sanza voi io non mi partirò in nessuna
maniera di mondo».
CLII. — A tanto dice lo conto, che quando T. vide ched eglino lo voliano aspettare tutti alo castello, sí disse: «Braguina, io vi dico che voi facciate tutta vostra volontade». Ma quando Ghedin sí intese che T. volea andare alo diserto sanza lui, fue molto dolente, e allora disse a T.: «T., io vi priego che voi sí mi dobiate menare con voi alo diserto, imperciò ch’io voglio vedere la grande maraviglia d’arme deli cavalieri erranti». E quando T. intese queste parole che Ghedin gli disse, disse: «Ghedin, dappoi che voi volete venire, a mee