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196 | la leggenda di tristano |
al mondo, quando io abo avuto in mia balia lo piú bello cavaliere e lo piú cortese e lo piú prode che sia al mondo, ed
ora l’aggio perduto per la maggiore disaventura che fosse mai
o che sará o che sia al mondo. E io non so quando io giamai lo possa rivedere. Ma tutta fiata sí mi voglio confortare,
isperando io, sí come Ghedin mio frate è co lui; imperciò
ch’io non credo ched egli facesse fallimento inverso di mee.
Laond’io ispero per questa cascione ched egli ancora ritornerá
a mee». E in cotale maniera si confortava Isotta dele bianche
mani dela partenza di T. Ma tanto dimorò Isotta in sula torre,
dinfin a tanto ched ella unque potte vedere la nave. E dappoi
ched ella no la potea vedere piue, ed ella sí dismontoe dela
torre e andossine nela camera, lá dov’ella iera usata di stare
co lui; e quando ella vide lo letto, lá dov’ella iera usa di
dormire con T., incominciollo ad abracciare e dicea: «Ai,
dolce mio amore, T., con quanto dolore voi m’avete lasciata,
quando voi sí tosto da me siete dipartito! Ma io vorrei per
la mia volontade sapere tutta la fine di questa aventura, imperciò ch’io averrei per questa aventura maggiore allegrezza,
s’io fosse al sicuro che T. tornasse a mee. E se T. non ritornasse a me anche, amerei piú tosto di morire che di vivere
in tante pene». Molto menava grande dolore Isotta di questa
aventura.
Molto parloe lo re e tutti li suoi baroni dela partenza di T., per amore dela sua prodezza. Ma tanto lasciamo ora lo conto di parlare delo re dela Pittitta Brettagna e d’Isotta dele bianci mani e di tutta sua compagnia, imperciò che bene lo saperemo trovare, quando luogo e tempo sarae, e torniamo a T., di cui vi voglio divisare la storia verace.
CL. — Ma se alcuno mi domanderae quanto tempo dimoroe T. nela Pititta Brettagna, io diroe ched egli vi dimoroe per uno anno. Ma dappoi che T. sí fue partito sí come detto èe, ed egli andava per lo mare con molta allegrezza. Ma quando Governale vide Braguina, egli fue tanto allegro che neuno altro piú di lui, imperciò ch’egli sí l’amava di molto grande