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la leggenda di tristano | 191 |
novelle, sí come tutti li miei baroni si combattono insieme.
E imperciò è venuta questa damigella perch’io incontanente sí
debia tornare in mia terra, per mettere pace intra loro. E in
cotale maniera diceremo alo re e a Isotta vostra suora, onde
noi sí ne potremo partire a tutte le stagione e fiate che a noi
piacerae». E a tanto sí finarono loro parlamento, e Ghedin sí
disse a T.: «Per mia fé, T., che mi piace bene di fare tutto
cosie, sí come voi avete divisato».
CXLV. — E a tanto dice lo conto che dappoi ch’egli ebero finito loro parlamento, ed eglino sí incominciarono a cavalcare inverso la cittade molto tostamente, e tanto cavalcarono in cotale maniera che pervennero alo palagio reale. E quando fuorono alo palagio, ed eglino sí smontarono da cavallo e andarono nela sala delo palagio. E quando lo re vide T. e Ghedin, li quali menavano co loro una damigella, incominciossi molto a maravigliare di queste cose, ed appresso sí disse: «T., ditemi, se Dio vi salvi, di che parte viene questa damigella?». E T. disse: «Per mia fé, ree, questa damigella sí viene di molto lontano paese, la quale si m’hae apportate molto malvagie novelle delo mio reame, sí com’eglino si combatteno insieme tutti li miei baroni e cavalieri, laonde tutta mia terra si distrugge. E imperciò ella sí è venuta per me, ched io sí debia tornare incontanente nel mio reame a mettere pace intra loro, cioè intra li miei baroni e cavalieri. Onde sappiate ched io sí mi vorroe partire di qui da oggi a viij giorni e voglio tornare in mio paese; e quando io avroe messa pace intra la mia gente, ed io sí tornerò a voi incontanente. E imperciò sí vi domando congedo». E quando lo re intese queste parole, fue molto doloroso, imperciò ch’egli non vorebe che T. si partisse da lui in nessuna maniera, imperciò ch’egli l’amava di molto grande amore. E istando per uno poco, ed egli sí incominciò a pensare e dicea infra se istesso: «Certo, se T. vuole tornare nel suo reame per questa aventura, io ne sono molto allegro, quand’egli vuole andare a riconquistare suo reame. Laond’io ne debo essere molto allegro di queste cose». E