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la leggenda di tristano |
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con molta grande allegrezza, e ora vi veggio fare molto grande
lamento. E imperciò sí vi priego che voi sí mi dobiate dire tutto
questo convenentre, e io sí vi giureroe sopra le Sante ched
io non diroe queste cose a neuna nata persona, se non fosse
vostro volere». E quando T. intese queste parole, sí disse:
«Per mia fé, Ghedin, se voi mi volete giurare sopra le Sante
di non dire queste cose a neuna persona, io vi diroe tutto
questo convenentre». E a tanto Ghedin sí giuroe di non dire
queste cose. E quando Ghedin ebene giurato, e T. sí disse:
«Per mia fé, Ghedin, io voglio che voi sappiate ched io sí
amo per amore la piú bella dama che sia al mondo, e amola
piú ch’io non foe né me ned altrui. Ed io posso bene dire
con veritade ch’ella sí ama me altrettanto o piú, e delo piú
leale amore che giamai fosse amato neuno cavaliere da sua
dama. Ond’io sí voglio che voi sappiate ch’ella sí è la piú
bella dama che sia al mondo. Ed ora sí vi dico in buona mia
veritá, ched io sí vi posso rendere Isotta vostra suora cosi
come voi la mi donaste, imperciò ched io unqua co lei non feci
altro se non abracciare e basciare solamente. E imperciò vi
dico questo, perch’io sí voglio tornare in mio paese, per andare a vedere quella dama, laond’io tanto v’hoe parlato; imperciò che sed io non tornasse a lei, per veritade il vi dico
ched io sí morrei per lo suo amore». E quando Ghedin intese
queste parole, fue tanto allegro che neun altro piú di lui. Ma
tutta fiata si maravigliava perch’egli dicea ch’ella iera cotanto
bella dama, imperciò ch’egli non credea che al mondo fosse
una cosí bella dama com’iera Isotta sua suora. E istando per
uno poco, e Ghedin disse: «T., io sí voglio che voi sí mi
dobiate menare con voi, che per mia fé io abo grande volontarie di vedere quella dama, onde voi tanto parlate». E quando
T. intese queste parole, fue molto allegro e disse: «Ghedin,
dappoi che a voi piace di venire con meco, e a me sí piace
assai; ma tutta fiata sí vi ricordo e priego che voi queste parole sí dobiate tenere credenza. E se alcuno vi domandasse
chi è questa damigella, e voi sí direte ch’ella sia una damigella la quale è venuta di mio reame, ed hami apportate