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178 | la leggenda di tristano |
lo giorno si trapassoe e la notte s’appressimoe. E quando la
notte fue venuta, e tutta gente sí incominciarono a fare la
maggiore allegrezza che giamai fosse fatta per cotanta gente.
Ma tanto dimorarono in cotale maniera, che l’ora sí fue venuta che T. si dovea coricare con Isotta dele bianci mani. Ma ora si parrá se la bella Isotta la bionda di Cornovaglia diffenderae che T. non faccia con Isotta dele bianci mani altro giuco che di basciare e d’abracciare. Ma istando per uno poco, ed Isotta si andò a posare e molte dame e damigelle sí andarono co lei in camera; e istando per uno poco, e Isotta sí s’andò a letto, sí come si convenia. E istando per uno poco, e T. sí andoe in camera per andare a letto, e suo volere sí iera d’avere Isotta a tutto suo piacere. Ma quando le dame e le damigelle, le quali sí aveano accompagnata Isotta in camera, elle videro venire T., tutte sí si partirono dela camera e andaronsine a loro via alli loro alberghi. Ma istando per uno poco, e T. sí andò a letto con Isotta dele bianci mani; e quando fue a letto, e tutta gente sí si pardo dela camera e andarono a loro via. Ma dappoi che T. fue a letto cola sua dama, ed egli sí la ’ncomincioe molto a risguardare, e nela camera si ardiano tuttavia iiij torchi di cera, sí com’era loro usanza. Ma T. vedendo Isotta cotanto bella e cotanto avenante di tutte cose, incominciò forte a pensare, e pensando in cotale maniera ed a lui si risovenne molto dela bella Isotta di Cornovaglia, ed anche sí gli risovenne molto delo comandamento lo quale ella gli avea fatto. E ricordandosi di tutte queste cose, ed egli pensando sovra ciò, sí disse infra se istesso: «Certo io veggio che sed io foe altro giuco con Isotta la quale è quie, che mia dama Isotta la bionda m’abia comandato, adunqua saria falsato lo nostro leale amore; e se mia dama sapesse la mia falsitá, ella s’ucciderebbe incontanente, e io sí sarei appellato disleale cavaliere al’amore. E imperciò io non voglio giugare con Isotta dele bianci mani d’altro giuco se non d’abracciare e di basciare, sí come la bella Isotta la bionda m’hae comandato». E questa sí fue la fine de’ suoi pensieri. E istando per uno poco, e T. sí si volse inverso la