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166 | la leggenda di tristano |
per uno poco, e lo re si chiamò a sé iiij cavalieri e si comandò loro e disse cosí, che incontanente si dovessero montare a cavallo e andare per tutte le ville [e] le castella, comandando loro che debiano venire ad Agippi «a fare i miei
comandamenti, sani e sicuri. E quegli che non volessero tornare a’ miei comandamenti, diffidategli tutti da mia parte. E
direte loro dala mia parte ched io sí andrò a mettere loro
l’asedio intorno né giamai io no mi partirò, dinfino ched io
non prenderò tutte le ville e le castella». E quando li cavalieri intesero queste parole, sí rispuosero e dissero: «Questo
faremo noi molto volontieri». E a tanto sí si partirono tutti
li cavalieri e sí montarono a cavallo e andarono a loro via.
E tanto cavalcarono in cotale maniera che pervennero presso
ad uno castello molto bello e forte e iera lo migliore castello
che fosse nela contrada. E quando fuorono alo castello, e tutta
la gente cominciarono a fare loro molto grande gioia. E stando
in cotale maniera, e li iiij cavalieri sí dissero loro tutto lo comandamento, lo quale lo re avea fatto loro. E quando le gente
delo castello intesero queste parole, fuerono molto allegri e
tutti incominciarono a ringraziare Iddio nostro segnore di queste
parole, le quali lo re dela Pittitta Brettagna avea mandate loro
a dire. E istando per uno poco, ed eglino sí rispuosero e
sí dissero ali iiij cavalieri: «Segnori, no’ vi dichiamo cosie,
che noi sí volemo dire e fare tutto quello che a messer lo re
piacerá di comandarci. E imperciò prendete di noi tutto quello
che a voi piace». E quando li cavalieri intesero queste parole,
fuorono molto allegri e dissero: «Or andate ad Agippi a lo
re e farete li comandamenti suoi, sí com’egli vi comandarae».
E quando li cavalieri intesero questo, sí dissero tutti comunemente: «Questo faremo noi volontieri».
CXXVIII. — Ma se alcuno mi domandarne come avea nome questo castello, io diroe ch’egli avea nome Sobris d’Agippi, ed iera molto bello castello a vedere. Ma quando li iiij cavalieri ebero detta la loro ambasciata, e eglino sí montaro a cavallo e sí andarono per tutte le ville e le castella, sí come