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la leggenda di tristano 11

una damigella nela camera dela reina, si avea lo figliuolo dela reina in braccio ed iera grande caldo. E lo fantino adimandoe a bere, e la damigella guardando per la camera e vide una ampolla e parea che fosse pur vino. Ed ella prese l’ampolla e misene nela coppa, credendo ella che fosse buono vino, e diedene bere alo fantino. E incontanente ch’ebe bevuto, lo fantino si fue morto. E la damigella, quando lo vide morto, incomincioe a piangere ed a mettere grande boce. Si che la reina che v’iera presso a questa camera, si corse a questo romore, e lo re con altri cavalieri assai. Ma la reina, quand’ella vide lo suo figliuolo ch’iera morto, disse ala damigella: «Che t’ho io fatto, che tu m’hai morto lo mio figliuolo?». Ed ella si rispuose e disse: «Madonna, io non l’hoe morto, anzi l’hae morto quegli che puose lo beveraggio nela camera». E allora disse lo re: «Come e perché hai tu morto, damigella, lo mio figliuolo? Egli è bisogno ch’io ti faccia distruggere». E allora la damigella incomincioe fortemente a piangere e ad avere grande paura. E allora disse lo re: «Damigella, perché l’hai tu morto?». Ed ella risponde e dice che «di questo beveraggio io non ne sapea neuna cosa, se Dio mi vaglia. E impercioe non sono degna di morire. Ma quella che aconcioe lo beveraggio hae bene servita la morte». La reina, quando intese queste parole, ebbe grande paura, perch’ella vedea che la damigella si si dicea vero. E allora lo re, intendendo queste parole, vide che la reina, [per] quello che sovra li era detto, ch’iera incolpata a queste cose, e parea che Dio ne facesse miraculi. Allora lo re si si parte da questa camera e e la reina si rimase con grande dolore, piangendo tuttavia e dicendo infra se istessa: «Or è morto lo mio figliuolo, volendo io uccidere l’altrui». Molto si chiamava lassa e taupinella di questa grande disaventura. Ma quand’ella vedea andare T. per la sala del palagio, cotanto bello e cotanto avenante di tutte cose, che ogn’uomo che lo vedea si si ne maravigliava di lui, tanto iera grazioso; ma la reina quando lo vedea, tutta fiata si contristava di lui. Ma T. incomincia ad imparare a cavalcare e ad andare ala caccia ed a imparare ad ischermire,