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142 | la leggenda di tristano |
Ma in questa parte dice lo conto, che quando Braguina vide T. e T. vide lei, incontanente si incominciarono a fare molto grande sollazzo insieme e poscia incominciarono a piangere ambodue. E dappoi sí disse Braguina: «T., che avete voi, ch’io vi veggio tutto discolorito?». E egli sí rispuose e disse: «Certo, Braguina, sed io sono discolorito non è da maravigliare, imperciò ch’io sostegno piú dolori che neuno cavaliere che sia in questo mondo. Imperciò che voi sapete bene ch’i’ ho perduta la piú bella dama che mai fosse o che sia nel mondo, e quella cu’ io amo piú che me medesimo o che altrui. Ed io sí mi consumo tutto delo grande dolore, lo quale io sostegno per lo suo amore. E anche sí voglio che voi sappiate ched io sí sono fedito nel braccio d’una saetta attossicata, lá ond’io sono a iudicio di morte. E io imperciò sí vi priego che voi mi dobiate dare alcuno aiuto al mio male, se voi sapete». E Braguina sí rispuose e disse: «Io per me non so consiglio ch’io dare vi possa. Imperciò ch’io non vidi madonna Isotta dalo giorno in qua che lo re Marco la mise nela torre, e io per me non so nulla di queste cose. E imperciò non ti so dare neuno consiglio». E T. quando intese queste parole, fue molto doloroso e disse: «E dunqua, Braguina, morrò io cosi, ch’io non truovi alcuno consiglio del mio male?». E Braguina disse: «T., voi dovete pensare d’esser savio cavaliere, quando voi vedete che non puote esser altro di questa aventura, e dovete andare in un’altra parte ed in un altro paese, lo quale a voi piaccia. E forse per aventura sí troverete alcuno aiuto dal vostro male». E quando T. intese ciò, sí disse: «E come? Andrò io, Braguina, in aventura per trovare medici? E non vedete voi sí com’io sono innaverato di morte? Ma se io sapesse alcuno reame lá dov’io trovasse alcuno rimedio o consiglio, io andrei volontieri in quella cotale parte. E imperciò sí vo’ priego che se voi sapete alcuna dama o damigella, la quale mi sapesse dare alcuno consiglio di queste cose, sí mi lo dobiate dire; e io sí v’andrò a lei e per aventura sí guerrei di questa mia fedita».