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la leggenda di tristano | 5 |
Ed a ciò dissero: «Uccidiamo questo garzone e non ne fie giamai parola neuna». Poi la damigella incomincioe fortemente a piangere e a pregare li cavalieri che per Dio questo garzone non dovessero uccidere: «e io vi giuro sopra le sante Iddio evangelie ched io mi n’androe in tale parte che giamai non udirete parola né di me né del garzone».
E s’alcuno mi domanderae chi erano li cavalieri, io li diroe ch’ierano parenti del re Meliadus. E allora giura la damigella d’andare in tal parte che non odano mai [parola] né di lei né del garzone. Ed allora cavalca la damigella e partesi dali due cavalieri col garzone in braccio e vassine per lo diserto. E li cavalieri presero la donna e puoserla a cavallo e pòrtalla ala cittade e mònstralla a tutto il populo dela terra. E le donne de Leonois, vedendo la reina ch’iera morta ed avea parturito, sí domandarono li cavalieri: «Ov’è lo figliuolo o la figliuola ch’ella parturio? ché noi sapiamo bene che la reina quand’ella si partio dela cittade, ella iera gravida. E perciò volemo vedere lo figliuolo ch’ell’ha fatto, o morto o vivo». E quegli dissero che di queste cose e’ non sapiano neuna cosa, se non ch’ellino aveano trovata la reina morta; e si com’ellino la trovarono, cosí la menarono. Ed a queste parole si fue venuto Merlino lo profeta e disse ali baroni di Leonois: «Se voi volete fare per mio consiglio, io v’insegneroe ritrovare lo re Meliadus e lo figliuolo che la reina hae fatto». E li baroni sí rispuosero tutti: «Noi faremo tutto e ciò che voi comanderete».
Allora disse Merlino: «Prendete questi due cavalieri e mettetegli in pregione, e fate mettere bando per tutto il vostro reame, e tutti li vostri cavalieri sí siano qui dinanzi da voi tutti armati». E incontanente fue fatto tutto e ciò che Merlino comandoe. E dappoi che li cavalieri fuorono venuti in su la piazza, si comandoe loro Merlino che tutti debiano andare nelo diserto alla torre dela Savia Donzella: «e prendete lo re Meliadus ch’è dentro nela torre e uccidete la donzella che v’è con lui; e se non lo fate, altre fiate il vi torrae». E li cavalieri sí fecero lo suo comandamento. E allora Merlino