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la leggenda di tristano | 99 |
dall’altra parte. E vide una torre, ed allora incontanente disse
fra suo cuore ed in fra se medesimo: «In quella torre è la
reina», e cavalca in quella parte incontanente. E dappoi che
fue giunto ala torre vide madonna Isotta istare ala finestra,
e lo ponte sí era levato e le porte sí erano serrate. E madonna
Isotta disse a Pallamides: «Cavaliere, partitevi oggimai e non
istate piú quie, ché, per voler voi me, io vi dico che voi
avete fallito. E tu sai bene e dei bene sapere che se T. viene
quae, io credo che delo stallo c’hai fatto tu ti ne penterai.
E meglio t’è che tue ti parti davanti che la battaglia sia, che
tue abi damaggio; ché dappoi che tu avrai lo dammaggio,
sí farae bisogno che tue ti pur parti di quie». Allora sí rispuose Pallamides e disse: «Madonna, se T. è buono cavaliere e io non mi tegno peggiore. E voi sapete bene che io
sí v’aquistai lealmente e sí come prode cavaliere, e dicovi
[ch’io non mi] partiroe giamai di quie, dinfino a tanto che
voi sarete costie». E smontoe da cavallo e incontanente si
trasse lo freno al cavallo e lasciollo pascere, e levasi lo scudo
da collo ed appicollo a uno albore e la lancia altresie; e poi
sí si coricoe presso a’ fossi lá dov’iera lo ponte dela porta,
onde s’entrava nela torre. Ed allora vedendo la reina Isotta
che in tale maniera iera assediata da Pallamides né per sue
parole no lo n’avea potuto cacciare da sé, allora incontanente
sí si parte dala finestra e disse: «Cavaliere, oggimai ti stae
quanto ti piace».
LXXIII. — Or dice lo conto che lo re Marco e li baroni suoi e li cavalieri di Cornovaglia rimasero tanto dolorosi che non puono essere piú, e tutti istanno col capo inchinato e sanza dire intra loro neuna parola. In cotale maniera istanno tutto lo giorno e non vi n’ha neuno che pensasse che persona per sua prodezza diliverasse la reina. E quando viene la notte e T. sí torna da cacciare molto allegro e con grande compagna di cavalieri, e vegnono alo palagio del re Marco e truovano lo re Marco e tutti li suoi baroni istare sí come uomini morti, molto tristi. E T. si ne maraviglia molto, quando gli