96 |
la leggenda di tristano |
|
di Longres ed iera cavaliere errante ed iera malamente innaverato a una battaglia, la quale egli avea fatta in istranio
paese, ed iera venuto a madonna Isotta per guerire dele sue
piaghe ch’egli avea, che non iera bene guerito. Ed egli, udendo
che la reina sí n’iera menata in cotale maniera, sí disse alo
suo iscudiere: «Va e sí guarda per la corte se v’ha neuno
cavaliere che prenda arme per andare a ricoverare madonna
Isotta dalo cavaliere». E lo scudiere guarda per le sale e per
la corte, né non vide neuno cavaliere di Cornovaglia che
prenda l’arme. A tanto sí tornoe lo scudiere a Sigris e sí gli
disse: «Per mia fé, e’ non v’ha neuno cavaliere ch’arme
prenda». E allora sí comanda Sigris alo suo iscudiere ch’egli
gli debia portare le sue arme ed apparecchi lo suo cavallo.
Ed allora rispuose lo scudiere e disse: «E com’è, messer, e
volete voi andare a combattere colo cavaliere, che le vostre
piaghe non sono ancora saldate?». E Sigris rispuose e disse:
«E come sarebe? E lasceremone noi menare madonna Isotta
a uno solo cavaliere, quando li malvagi cavalieri di Cornovaglia no l’hanno voluta difendere?». E lo scudiere disse:
«Per mia fede, sí, infino che voi non siete guerito». E Sigris
disse che non lascerae per neuna maniera né per neuna aventura ch’elli non vada a difendere madonna Isotta. Allora sí
prende l’arme e apparechiasi a guisa di cavaliere e monta a
cavallo ed allacciasi l’elmo in testa e piglia lo scudo e sua
lancia e tiene di dirieto alo cavaliere. E cavalcando in tale
maniera sí giunse Pallamides in uno bello prato, lo quale ne
mena madonna Isotta. E Sigris si guarda lo cavaliere e dicegli: «Cavaliere, guardati da me, ch’io sí vi diffido, ché in
tale modo al postutto voi non de menerete madonna Isotta».
A tanto Pallamides sí si volse indietro e vide lo cavaliere.
Ed incontanente dirizzoe la testa delo suo distriere inverso di
lui, cioè di Sigris, e Sigris sí si volse inverso Pallamides. Ed
allora abassano le lancie l’uno inverso l’altro e feggionsi insieme per tutta loro potenzia, sí che si spezzano le lancie in
pezzi l’uno adosso all’altro e nessuno non fue abattuto di questo iscontro. E dappoi sí si rivegnono indosso l’uno all’altro