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la leggenda di tristano |
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cavaliere che l’avea diliverata dala morte. E Pallamides disse:
«Damigella, e conoscetemi voi?». E Braguina disse che noe.
Allora sí si trasse Pallamidesse l’elmo e Braguina lo ’ncomincia
a riguardare. E dissegli: «Non siete voi Pallamides lo buono
cavaliere, lo quale voi foste ala corte del re Languis d’Irlanda
alo tempo che lo torneamento del re di Scozia fue?». E Pallamides disse che sie. Allora cominciò Braguina a fare grande
festa di Pallamides. E Pallamides disse: «Braguina, io voglio
che tu per lo mio amore vegne con meco a madonna Isotta,
imperciò ch’ella non ama neuna damigella tanto quanto tee.
E questo voglio che tu facce per lo mio amore, e la reina sí
ti perdonerá tutto suo maltalento». Allora disse Braguina: «Ed
io farò tutto vostro comandamento, ch’io voglio imprima lo
male che mia donna mi vorrá fare, che lo bene d’un’altra
donna». Or torna lo re Marco a Tintoil e la reina e sua
compagnia. E alo matino per tempo si leva Pallamides e concia
lo palafreno di Braguina e poi sí piglia le sue arme e monta
a cavallo e partesi dalo monisterio reale e cavalca inverso
Tintoil per la piú diritta via ch’egli fare puote. E a tanto sí
cavalcano e sono giunti alo palagio del re Marco e ismontano
a piede delo palagio. E Pallamides sí prende Braguina per
la mano e síla mena davante nela sala ala reina Isotta, e
inginocchiasi davanti de sé e disse: «Madonna Isotta, eco
ch’io v’ho menata Braguina, la quale io vi promisi, sana e
salva e allegra». E la reina disse: «Bene è vero». E Pallamides disse: «E voi mi darete uno dono, lo quale io vi
domanderoe». Ed ella disse: «Ciò è vero». «E dunqua»
disse Pallamides «io sí mi n’androe alo re Marco a digli
queste cose». Allora si parte Pallamides e viensine dinanzi
alo re Marco e sí lo saluta e lui e tutta sua corte e dissegli:
«Re Marco, io sono uno cavaliere errante, lo quale i’ ho cercati molti paesi né non ho trovata una ventura, se non in
questo reame, e giá ho io servito ala reina Isotta, vostra donna,
che mi dee dare uno dono. E perch’ella non mi puote dare
neuna cosa sanza vostra parola, e perciò voglio che vi piaccia
di concedermilo questo dono». E lo re Marco sí rispuose e