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prerei volentieri per ventisei soldi questi tuoi piccioncini, però mi fa pena dover tirar loro il collo. Vedi come sono felici? come si baciano?
— Oh, se è per questo!... — e avuti prima i soldi, in un attimo, quei piccioncini che prima teneva così dolcemente in grembo, la bambinella me li offerse col collo stroncato e il becco sanguinante.
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Oh! ma ecco levato anche paron Jusèf, il vecchio pescatore, il naturista, il vegetariano, il buddista, che sta ore e ore a tessere reti presso la riva del mare, il fisiologo, il filosofo, il vegetante novantenne! Sua prima cura, al mattino, è quella di studiare il mare, le nubi, il vento, i barchetti, in cui a lungo s’affissa. I suoi capelli sono appena grigi, la sua dentatura spezza ancora bene le croste della piada secca. Egli dice a chi capita che non ha mai saputo che cosa sia dolor di testa, tosse, raffreddore.
— Sa lei, — mi disse un giorno, — che c’è nel mondo una cosa che mi fa sempre più meraviglia, che la trovo sempre più bella?
— Quale, paron Jusèf?
— Svegliarsi la mattina e poter muovere le