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il sole arde nel meriggio, lava presso la pozza ombrosa o trae con la bava il filo della rocca antica; sottopone al testo le brulle e vi gira la piada, cara a te, Giovanni Pascoli! È l’attività microscopica del minuto, previdente, incessante, che ha prodotto il benessere dell’umile casetta. Allora fiorì nella mia mente la bella voce latina, onor delle donne, sedula! cioè «operosa». E fiorì, olezzante come fiore di campo, quello stornello del Pascoli, che comincia:

Al cader delle foglie alla massaia
non trema il vecchio cuor, come a noi grami,
chè d’arguti galletti ha piene l’aia.


*


Ma come il sole monta e si rafforza la luce, meno grata si fa l’ombra della casetta. Qualche mattiniero esce all’aperto, qualche massaia appare in gonna bianca. Ecco i villanelli, e le villanelle su per le dune, con grida grandi e gioiose di richiamo: «Pane, pane, pane! Polli, polli, polli! Latte, latte, latte!» e le scalze donzellette librano atticamente sul capo, a mo’ di canèfore, le grandi cesta dei pomidori stupendi, dei profumati meloni, dei fichi che sudano miele, delle perlacee susine, della rugiadosa uva moscata; e nel deporre il