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soffocate, ammonisce di far bene l’uovo. Questo metodo, di punire prima e quindi redarguire, dispiace ai troppo pietosi pedagoghi moderni: vedo però che con le galline è efficace. Ma col maiale è molto indulgente anche lei, la vecchia bacucca! Questo maialetto è giovane, roseo, balioso, adiposetto ormai, tanto che il saltellare gli è grave. Mi ricorda alla lontana certi giovincelli in quel che lasciano il limitare della scuola per quello della mondanità: se non che la vecchia dice del suo porcello che «ha più giudizio di un cristiano!» il che è almeno dubbio per certi giovani.

Tempo fa il porcello era infermo. Oh sventura! come gli si assise accanto, come lo grattava, e gli tastava il calore della febbre fra le cluni; come dicea sè meschina ed in mal ora nata!

— Confortatevi, nonna, questo giovinetto maiale ha fatto una indigestione di scorze di angurie e di meloni, di cui tutte le serve del vicinato gli fanno omaggio. Un poco d’olio, nonna, e passerà, — dissi io.

Disgraziato maiale! egli crede — sì la guarda coi piccoli occhi — che l’amore della vecchia bacucca sia disinteressato! No, non è disinteressato. Del resto, felice te, che ignori l’autunno, che ignori come ogni tua copiosa mangiata avvicina il tempo in cui il coltel-