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— Io ho imparato a mente in questi giorni tutto il verbo possum!

— Bene, figliuolo mio! Questo verbo è infatti un composto di sum, che vuol dire io sono e di potis che vale potente, senza la quale aggiunta, l’essere vale meno che nulla. Con quel potis-sum tu risolverai bene tutte le questioni in cui ti incontrerai nella vita. Impara sì, caro, il verbo possum a memoria, e sappi metterlo in esercizio. Esso vale almeno una laurea di filosofia.

Una testa grigia e due altre testoline bionde, care per diverso, ma non meno vivo amore, si scossero al nostro arrivo. La mano toccò la mano, le labbra le labbra.


*


Quando fu piena la notte, giunsero al mio orecchio il respiro del mare e il respiro dei bambini, dormenti nella stanza vicina. La notte era azzurra, rotta qua e là da splendori d’oro: le capanne dei pescatori che si ridestano. Le stelle trapuntano il cielo come un confuso ricamo: il mare le riflettea con un moto invisibile, onde in me ricorse quella illusione che riappare talvolta in chi è infermo per estenuazione della mente, ovvero in chi ha il cervello ebro di passione come in quella mattina