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— Per piacere, — domandai alla servetta, — che cosa fa qui tutto il giorno questa gente?
— Oh, la non vede? — mi rispose lesta lesta. — Mangiano, dormono, passeggiano, passano le acque e fanno delle ciarle.
Bisogna proprio perdere ogni idealità e diventare filosofi demolitori!
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Allora sentii più vivo il desiderio di arrivare presto alla piccola casetta solitaria presso il mare; di vivere fra quei pescatori ancora in istato semi-nativo.
E per Bologna presi mio cammino, e di qui per Romagna.
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Cadeva il quinto giorno da che ero partito da Milano, quando finalmente giunsi a Savignano. Qui — lasciata la via Emilia — mi internai per una ben nota stradicciola che corre lungo i meandri di un fiumicello, il quale tanto va superbo di un suo illustre nome antico (è uno dei pretendenti al titolo di Rubicone) quanto è povero di acque e di corso.
Il mare vicino faceva anelare i pioppi stormendo, come un respiro fresco dopo l’afa diur-