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entro sfondi e padiglioni, dove il sole scherzava con mille occhi di porpora e fiamma. E le cose erano grandi e solenni, e non c’era anima viva; e perchè la bella strada pianeggiava in lieve discesa, la fatica dell’andare era nulla e tutta l’anima era nella vista. «Oh, bellissima terra, perchè così deserta? Animiamola! Collochiamovi degli esseri belli e buoni che vivano in pace!»

Questo pensiero viene così spontaneo che deve essere venuto anche al Signore. Egli dopo avere creato il bellissimo mondo, lo trovò un po’ melanconico, un po’ incompleto come sarebbe un palcoscenico senza attori; ed ecco Adamo ed Eva. Ma poco dopo, ecco da così onesti genitori venir fuori Caino ed Abele! Evidentemente il Signore deve aver commesso qualche errore di calcolo, perchè non andò molto che corresse l’errore col Diluvio universale. Ma poi, ragionando meglio, deve aver compreso che un po’ di colpa ce l’aveva anche lui, perchè poteva fare a meno di mettere al mondo Adamo ed Eva; ed allora, creò l’errore iniziale, ovvero sia il peccato o macchia d’origine. Pezo el tacòn del buso! Per scancellare questa macchia prima adoperò l’acqua pura del fiume Giordano, poi adoperò il suo stesso sangue. Tutto inutile! Se dunque sbagliò il Signore, che ci possiamo far noi?