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no seminerà il grano: anche la vecchia scrignuta non l’avverte il caligo: essa leva il taso ai vecchi fusti che accoglieranno il vino nuovo e il vinello. Dice bene il Pascoli:
Al cader delle foglie alla massaia
non trema il vecchio cor, come a noi grami
chè d’arguti galletti ha piene l’aia.
Certo sarebbe meglio non sentire l’inverno che per il fatto che si sta bene accanto al focolare: la mente, in tale caso, non va oltre alla piada di formentone, girata con moto lento sul testo, e la lucernetta, appesa al rustico camino, rischiara come una lampada elettrica.
Ciò è anche poetico: ma bisognerebbe però essere abituati al formentone ed alle erbe amare; e poichè questo non si può e non si vuole, così torniamo a rivedere le lampade elettriche della grande città; leviamo dal pepe il p a l a m i d o n e; e cerchiamo di comporre sopra il colletto un volto mansueto.
Il mulino delle molte parole comincia ad avviarsi: ecco già aperte le scuole; e i miei scolaretti di prima ginnasio hanno comperato con entusiasmo il loro grosso dizionario latino.
Però come precipita presto la stagione verso l’inverno: con la stessa rapidità con cui la vita, varcato il mezzo, corre alla sua fine.
E lui come è precipitato presto! Un mio col-