Pagina:La lanterna di Diogene.djvu/260


— 252 —

è diventata per me da qualche tempo una specie di melanconia fissa, che mi oscura lo splendore della vita e mi procura molte mortificazioni, del genere di quelle che mi inflisse l’egregio avvocato Pasqualino.

La virtù del silenzio e del lasciar fare, quando non fanno male a te, non sarà mai abbastanza lodata.

Che bisogno c’era dì investire l’avvocato Pasqualino con parole sarcastiche?

Egli se ne stava tranquillo come gli altri ad osservare i bei colpi dei cacciatori, contro le rondinelle del mare, così belle, così candide e così stupide! Era un divertimento la loro stupidità, perchè i cacciatori buttavano in aria quelle che avevano ferito; e ciò serviva da richiamo alle altre, che accorrevano in gran numero, stridendo, contro i fucili in mira dei cacciatori. Grande era il tripudio dei bambini e dei cani, i quali a gara si precipitavano nell’acqua a raccogliere le rondinelle.

Anche quello era un semplice esercizio, perchè da mangiare non sono buone le sciocche bestiole.

V'erano anche alcune giovinette a guardare; ed una che era tanto gentile che pareva tolta dalle figure estatiche della Pomposa, chinò la persona e la testa chiomata sopra una ron-