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di adattarsi ad espressioni galanti e festose, stonava. Le due vecchie Perpetue intanto si affrettavano, acciabattando, a portar fuori seggiole, ed ammannire un po’ di ristoro.

— Dio, e Imperia dove sarà rimasta? — gemette a un tratto la vecchia marchesa guardandosi attorno.

— Era avanti di noi con la bicicletta, — disse una sorella.

— Quel velocipede, signor arciprete, — sospirò ancora la marchesa, — è la mia disperazione.

Il prete invocò con gli occhi il Signore contro la nequizia dei tempi e contro il velocipede in ispecie, poi così parlò:

— Quando le dico, signora marchesa, che monsignor vescovo ha dovuto con pubblica lettera pastorale vietare l’uso di questo velocipede ai sacerdoti, dico tutto.

Questa volta fu la marchesa a levare gli occhi al cielo.

Io, vedendo che il prete non pensava o non credeva conveniente presentarmi alle dame, decisi di andarmene.

A dire la verità, lì per lì mi bruciò un poco che il signor arciprete applicasse anche su me la teoria della separazione delle classi sociali. Ma poi, pensandoci meglio, «E nella vita sociale. — dissi a me stesso. — dove si inse-