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IX.

La villa dell’uomo felice.


Nell’occasione di un pranzo ospitale io avevo avuto incarico di trovare delle pesche, di quelle così dette cotogne, le quali dovevano servire per un fritto o per una crostata di frutta, non ricordo bene; ma ricordo che l’ingiunzione di portare a casa di quelle pesche era stata perentoria: «e che siano belle, mi raccomando».

Ora in quell’estate, nella nostra regione, il raccolto delle pesche era stato scarsissimo: ma io dovevo trovare di quelle pesche. Potevo bensì tornare a casa a mani vuote dicendo che pesche non c’erano; ma quando una donna ha detto che vuole pesche, pesche bisogna trovare per aver quella pace, che oggi è fra i   d e s i d e r a t a   dei popoli e delle nazioni, ma che pur tuttavia è gran fatica ottenere nelle semplici organizzazioni delle famiglie.

I carretti dei fruttaiuoli, fermi all’ombria, presso la posta, avevano cesti colmi di pere