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Oh, mia anima infantile, come fremevi di gioia quando il re svelava ad un tratto il suo incognito! La giustizia sorrideva presso il trono di Dio, e il diritto divino dei re mi appariva come la cosa più bella e naturale del mondo.

Alla lettura di queste fiabe di re-provvidenza io devo il mio sentimento monarchico. Ma da quando i re non viaggiano più in incognito; da quando non fanno più strage di uomini malvagi; da quando il loro potere è delegato ad una gerarchia di persone dai nomi ignoti, il mio sentimento di fedeltà monarchica si è molto intiepidito.

Ebbene: se non re alla maniera antica, vorrei essere ministro alla maniera moderna. Io credo che un ministro possa decorosamente presentarsi in incognito ed abbia tanta autorità, da distribuire un’onorificenza anche fuori delle consuetudini e delle gerarchie.

Questa splendida idea di fare, ad esempio, «cavaliere del lavoro» il villano, sorrise ieri mattina con giovanile entusiasmo alla mia fantasia.

Ieri la trasparenza azzurra della breve notte di estate non ebbe interruzione di luce, giacchè tra il cadere ed il sorgere del sole, si accese nel cielo la più bella luna che mai l’agosto abbia veduto nascere (dopo quelle descritte da Virgilio).