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Questa schiena, come dava a veder l’aspetto, apparteneva nella maggior parte ai lavoratori della terra e del mare, cioè ai lavoratori delle cose necessarie. (Ogni persona assennata sa che vi sono anche i «lavoratori delle cose non necessarie, e i lavoratori delle cose dannose», benchè questi nomi non siano ufficialmente riconosciuti. I lavoratori e le lavoratrici intorno al culto dell’idolo donna, anche non geniale, appartengono, a questa seconda categoria. Io li semplificherei per lo meno; semplificherei gli eserciti mandarineschi degli scribi e dei professionisti, ecc., ecc. Quest’opinione del semplificare è — si intende — una conseguenza della mia grande ignoranza in materia di sociologia. Le persone ignoranti o fanatiche, piantano il chiodo in un’idea, fuori della quale non c’è salute. Il parroco Kneipp vedeva la salvezza del genere umano nell’«acqua fredda»; San Francesco nel buttar via l’orgoglio dal cuore come lo sfarzo dalla persona; io nel verbo «semplificare», il quale verbo è il documento più eloquente della mia inettitudine ad occuparmi di cose sociali, giacchè se esiste una cosa certa nel divenire incerto degli uomini, è appunto il verbo «complicare!» Oimè, come ti annebbi, sole dell’avvenire!)

Questi lavoratori della terra e del mare ap-