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nessuno avrebbe potuto dire in quel momento quali di esse sarebbe stata la più gloriosa, o da quale aggruppamento di rustiche capanne là giacenti i pastori avrebbero tramandato, attraverso i secoli, il nome di una battaglia che dovrà avvenire e forse anco durare un mese.

La calma voluta, che è foriera di una grande avanzata, si addensava sulle due linee. Nessuno fiatava, eccezion fatta di alcuni pezzi di artiglieria, che recavano a compimento qualche loro lavoro particolare. Gli Austriaci, anch’essi, erano intenti ai loro ultimi ritocchi e stavano aggiustando il tiro contro un convento, inerpicato sul versante del monte; ciò che facevano metodicamente, sparando granata su granata. Un grosso pezzo sotto di noi entrò allora pigramente in giuoco dalla nostra parte, scuotendo tutta la montagna di fango, come avesse voluto interrogare il suo ufficiale osservatore al di là della valle.

Improvvisamente, in mezzo all’oscurità, si udì ai nostri piedi la voce di un giovane che aveva rilevato alcune correzioni di tiro; parlava, in gergo non ufficiale, entro il ricevitore del telefono.

«Oh! congratulazioni — disse — allora voi pranzerete con noi questa sera, e pagherete da bere».

Una risata generale accolse queste parole. «Sarà una passeggiata alquanto lunga» — disse il nostro ufficiale. — «L’ufficiale osservatore, che sta giù presso Gorizia, ha telefonato in questo momento che è stato promosso aspirante — sotto-