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76 | la guerra | [1270] |
Carlo, ad avvantaggiarsi ei solo nella perdita de’ suoi. Trovò l’oste di Francia a campo a Tunisi, diradata da fame, pestilenza, ferro nimico: il fratel suo non trovò, il santo e forte Lodovico, il quale colto dalla contagione, rendè l’ultimo fiato, pur mentre Carlo sbarcava, il venticinque luglio milledugentosettanta. Delle cui brame non curossi Carlo, nè del sepolcro di Cristo; e come nell’altra crociata, appena ricattatosi di prigione, avea abbandonato il fratello per andare a molestar i novelli suoi sudditi di Provenza, così or patteggiò col re di Tunisi: sgombrasse l’esercito battezzato, con restar libero in quelle province il cristian culto; stipulò per sè stesso una grossa somma di danaro, e l’aumento del tributo1. Allor dissero vendetta celeste dell’abbandonata guerra, una tempesta che fracassò nel porto di Trapani l’armata ritrattasi d’Affrica, sì che l’acquistato danaro rimase preda delle onde2. Peggio ne andò in pezzi per cristianità tutta il nome di Carlo, per aver dato di piglio nelli avanzi di quel miserando naufragio; spogliato i guerrieri della croce, i fratelli suoi d’arme, sotto specie di uno statuto di Guglielmo il Malo, che appropriava al fisco le robe dei naufraghi3. Ma a Carlo eran ciance: vedea solo i tesori via alla possanza; la possanza via ai tesori.
Per isfrenata signoria di una corrotta corte e d’un clero
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- Raynald, Ann. ecc. 1270, §. 23.
- Gio. Villani, lib. 7, cap. 37.
- Muratori, Ann. d’Italia, 1270.
- Saba Malaspina, lib. 5, cap. 1.
- Gesta Philippi III, di frate Guglielmo de Nangis, in Duchesne Hist. Franc. Script., tom. V, pag. 516.
- ↑ Gio. Villani, lib. 7, cap. 38.
Raynald, 1278, §. 24. - ↑ Annali genovesi, in Muratori R. I. S., tom. VI, pag. 551.
Diploma di Carlo I, dato di Trapani a 2 settembre decimaquarta, Ind. (1270), tra’ Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. G. 2, fog. 60.