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338 la guerra [1285]

barella del re moribondo, co’ principi del sangue, il legato, e’ principali dell’oste. Ardeano gli almugaveri di dar dentro, e li trattenne il re finchè fur valicati gli uomini d’arme; poi su fanti e bagaglie sbrigliaronsi. Di là dai monti, in Rossiglione, il medesimo scempio nel sangue e nella roba de’ fuggitivi facea Loria, sbarcato con le feroci genti dell’armata; talchè per gran tratto di paese non fu che cadaveri e moribondi di ferite, di morbi, di fame, e assalti, e ladronecci; salvandosi a pena il forte nodo de’ cavalli. Il sei ottobre morì re Filippo a Perpignano: non riportarono in Francia i rimagnenti che lutto, pestilenza, ferite, e peso gravissimo di debito pubblico1.

Ma Pietro, non tardo a usar la vittoria, strignea d’assedio Girona; e voltavasi anco all’isola di Maiorca, dicea, non per vendetta contro il fratello, ma per aver meglio di che fermar la pace con Francia e Roma. Con pratiche tra gli abitatori dell’isola si spianò la via; cinquecento cavalli apprestò con l’armata di Loria, sotto il comando di Alfonso. Erano in ponto a salpare, quando il re partendo da Barcellona per Saragozza il ventisei ottobre, colpito dal freddo del mattino, e preso di violenta febbre a San Clemente, dopo breve fermata, ostinavasi a rimontare a cavallo; ma vinto dal morbo, recaronlo in lettiga

  1. *D’Esclot cap. 166 e 167.
    • Montaner, cap. 137, 138 e 139.
    • Bart. de Neocastro, cap. 97.
    • Nic. Speciale, lib. 2, cap. 5.
    • Gio. Villani, lib. 7, cap. 105.
    • Tolomeo da Lucca, Hist. ecc., lib. 24, cap. 15 e 17, in Muratori, R. I. S., tom. XI.
    • Nangis, loc. cit., pag. 548.
    • Cronaca di Parma, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 807.
    • Ricobaldo Ferrarese, ibid., pag. 142.
    • Francesco Pipino, ibid., pag. 693.
    • Surita, Ann. d’Aragona, lib. 4, cap. 69.
    • Geste de’ conti di Barcellona, loc. cit.