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326 | la guerra | [1285] |
costiere infino a poche miglia sopra Barcellona furono ingombre dallo immenso navilio collegato1, segnalatosi solo per enormezze al capo di San Filippo; ove l’ammiraglio richiamò i miseri abitanti fuggiti al venir suo, e li fece arder vivi ne’ lor casolari.2
Pietro in questo tempo affortificò Barcellona con molta cura; armovvi undici galee; e dava principio a colorire i suoi disegni, richiedendo il militare servigio del reame d’Aragona. Ma dinegatogli per le stesse cagioni dette dianzi; ei fa sembiante di non curar nè ciò, nè i Francesi, nè la corona o la vita: dà a sollazzarsi spensierato in desinari e cacce; sdegnando venirne a più umil patto coi sudditi, e aspettando che l’insulto nimico facesse ciò che il comando suo non potea. E per vero i cavalier catalani, maneggevoli d’altronde, e or più per sentire il fuoco in casa, tra non guari vennero disperati a pregarlo un dì a Barcellona che li conducesse pur contro il nimico; ai quali Pietro fermo rispondea: stare in questa guerra ei solo da una parte, tutto il mondo dall’altra; e con tutto ciò potrebbe da’ presenti danni lampeggiar fuori più viva gloria, se gli
- ↑ D’Esclot, cap. 147 a 155. Geste de’ conti di Barcellona, loc. cit. Bart. de Neocastro, cap. 92. Montaner, cap. 123 a 127. Forte da questo tempo Carlo di Valois cominciò ad usare il suggello di re d’Aragona, che si vede in molti suoi diplomi fino al tempo della rinunzia in mano di Bonifazio VIII. Da un lato v’ha il re armato di tutto punto, montato sopra un destriero che corvetta ed è coperto di un lungo drappo sparso a gigli: il re tien la spada in alto e lo scudo al petto in atto di combattere. Dall’altro lato il re siede sur una scranna, in sottana e manto reale, con la corona a punte di gigli, e un giglio alla sinistra, alla destra uno scettro sormontato anche del fiordaliso. La leggenda è: _Karolus Dei gracia rex Aragonie et Valencie, comes Barchinonie, filius regis Francie_. Archivi del reame di Francia, J. 587, e in altri fascicoli.
- ↑ Montaner, cap. 127. Geste de’ conti di Barcellona, loc. cit.