re1: e lo stesso avvenne alla reina Margherita, madre di Filippo, che parlar volle di pace2. Indarno ancora ne mosse pratiche Eduardo, re d’Inghilterra, prima per suoi ambasciadori in Guascogna, poscia per lettere all’abate di San Dionigi; perchè il legato, ben trascelto da papa Martino, sturbò ogni mite consiglio3. Nondimeno non potè Pietro portar l’Inglese alla guerra contro Francia, che pur non ne mancavano altre cagioni. Non altrimenti gli tornò il chieder soccorsi all’imperatore Ridolfo, profferendo cedergli suoi dritti sulla contea di Savoia, e aiutarlo in Italia contro parte guelfa4. Più assegnamento facea sopra Sancio di Castiglia, da lui favoreggiato nella ribellion contro il padre; il quale or morto, e usurpato il reame da Sancio, venne Pietro con esso lui a spessi abboccamenti, e fermarono aiuto scambievole, e larghe promesse n’ebbe, ma all’uopo non sel trovò5. Nei quali maneggi affaticatosi indarno il re d’Aragona da giugno dell’ottantatrè infino allo entrar dell’ottantacinque, vedea già le armi di Francia alle porte, nè era un sol potentato straniero che si levasse per lui.
Nè meglio avea da sperare in casa, ove a que’ liberi spiriti spagnuoli forte increbbe l’impresa di Sicilia, cominciata
- ↑ D’Esclot, cap. 108 e 109.
Montaner, cap. 104.
- ↑ Surita, Ann. d’Aragona, lib. 4, cap. 52.
- ↑ Diploma del 12 gennaio 1284, in Rymer, Atti pubblici
d’Inghilterra, tom. II, pag. 264.
La politica d’Eduardo è spiegata in un’altra lettera del 12
gennaio 1283, presso Rymer, loc. cit. Edoardo rispondeva alla
regina Costanza, che governando l’Aragona in assenza di Pietro,
avea caldamente pregato il re d’Inghilterra a intervenire in suo
favore contro le minacce di Filippo l’Ardito. Eduardo promettea di
fare a ciò ogni sforzo con le negoziazioni; nessuno con le armi.
- ↑ Surita, Ann. d’Aragona, lib. 4, cap. 52.
- ↑ Montaner, cap. 102 e 120. Surita, Ann. d’Aragona, lib. 4, cap. 34, 47, 51, 59.