ventuno assai per tempo adunavansi nel palagio reale; divisi in due sale i prelati da’ baroni, e assente il re. Il legato che non era lontano nè si rimase a man giunte, fingea poi gran maraviglia della ispirazione per cui virtù le due camere, lontane e ignare de’ procedimenti l’una dell’altra, deliberassero la guerra in un medesimo istante. La camera de’ baroni mandò prima il messaggio a’ prelati; il legato non tardò a far venire il re co’ suoi cortigiani; e il medesimo giorno in pien parlamento, innanzi a gran moltitudine l’arcivescovo di Bourges e Simone de Nigel annunziavano a Filippo la deliberazione; Filippo ringraziava, e assentiva l’impresa: il giorno appresso, convocato di nuovo il parlamento, fe’ intender la scelta fermata in persona di Carlo di Valois, suo secondo figliuolo1. Giurò per costui il padre; il cardinale conferì al fanciullo l’investitura de’ regni d’Aragona e Valenza e del contado di Barcellona2 con istrano rito di porgli in capo un cappello; onde, perchè la terra poi non ebbe, re del cappello il motteggiavano3. Ratificò il papa a dì primo marzo; die’ la bolla di concessione in buona forma il tre maggio4. Lo stesso giorno trasferisce al cardinal di Santa Cecilia piena autorità in Francia, Navarra, Aragona, Valenza, Maiorca, e tutt’altre province ov’era intendimento di levar genti, o
- ↑ Bolla di Martino IV, in Rymer, loc. cit., pag. 267. Nangis, Vita di Filippo l’Ardito, in Duchesne, Hist. franc. script., tom. V, pag. 542, contro i documenti allegati da noi, porta questo parlamento di Natale dell’83.
- ↑ Raynald, Ann. ecc., 1284, §. 5 e seg. Rymer, loc. cit., p. 267.
- ↑ D’Esclot, cap. 136, il quale trasporta questa investitura al 1285, aggiugnendovi del rimanente con grande esattezza quanto sopra si è ritratto dai documenti di Raynald e Rymer. Montaner, cap. 119 e altrove, chiama Carlo di Valois «re del cappello.» Surita, Ann. d’Arag., lib. 4, cap. 41.
- ↑ Raynald e Rymer, nei luoghi citati.