[1285] |
del vespro siciliano. |
303 |
Mancato un tanto re, papa Martino faceasi a riparare la ruina del regno, e avvantaggiarne la romana corte. Incontanente, col voto del sacro collegio, die’ compagno ad Artois il cardinal Gherardo legato; ambo dicendo deputati dalla romana Chiesa a baiuli del regno, finchè il principe di Salerno non esca di prigione, o il papa altrimenti non voglia1: sottile accorgimento, che ammoniva la casa d’Aragona a non fidar troppo sul valore del pegno ch’avea in mano; e ricordava al mondo la pretensione del dominio del papa sul reame di Sicilia, di cui teneasi vacante il trono, o dubbia la persona del re. Indi i diplomi del tempo variamente s’hanno intitolati e senza legge, or col nome di Carlo primogenito del principe di Salerno, or con quello più vago di eredi e successori di Carlo I, e talvolta vi si aggiungono i nomi de’ due baiuli, o leggonsi questi soli2. Più salutare consiglio fu quello di mandare ad effetto la riforma, non compiuta nei capitoli di Santo Martino, ove la principalissima parte, rimessa al papa, restava incerta come per l’addietro. Or Martino da senno volle i nuovi ordinamenti; come alla giustizia si ha ricorso ove adoprar non puossi violenza. Scrivea essere stato richiesto di quella riforma da re Carlo al tempo dell’andata a Bordeaux, e or novellamente; averla maturato a lungo; di presente promulgherebbela3. Aggiunse un sussidio di centomila lire tornesi perchè Artois s’armasse alla difesa4.
- ↑ Raynald, Ann. ecc., 1285, §§. 5, 6, 7, 8, bolla del 14 febbraio.
- ↑ Elenco delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. II, diplomi dalla pag. 1 a 43, e annotazione 1 alla pag. 2.
- ↑ Raynald, Ann. ecc. 1285, §. 3, bolla del 9 febbraio.
- ↑ Chron. Mon. S. Bertini, in Martene e Durand, Thes. Nov. Anecd., tom. III, pag. 765.
Nangis, Vita di Filippo l’Ardito, in Duchesne, Hist. franc. script., tom. V, pag. 543.
Vita di Martino IV, in Muratori, R. I. S., tom. III, pag. 611. * Francesco Pipino, lib. 4, cap. 21, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 726.