[1283-84] |
del vespro siciliano. |
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raccommandò sollecitasser le galee promesse da
Pisa1; n’assoldò Genovesi2, oltre le pisane che veniano con
l’armata del padre. Il comando della sua flotta affidò a Iacopo de
Brusson, vice ammiraglio; provvide con estrema diligenza ad allestir
navi, raccor vittuaglie, fornire smisurate macchine da guerra,
maneggiate da’ Saraceni della colonia siciliana di Lucera, de’ quali
molti anco assoldò arcadori a cavallo, uomini d’arme, e fanti: nè
altro si legge in quella stagione nei registri della cancelleria di
Napoli, che di soldati, munizioni, quadrella per l’armata. Fino una
nuova armatura per sè fece fabbricare in Napoli questo principe,
correndo con gran furore nella militar carriera, nella quale a capo di
pochi mesi trovò tal duro contrattempo, che non osò ripigliarla più
mai3. Questo spaventevole strepito d’arme empieva il reame di
Napoli di primavera d’ottantaquattro, perchè i governanti angioini,
dopo l’esito infelice dell’anno innanzi, fidando or meno nella via
delle opinioni, vollero ritentare
- ↑ Docum. XVI.
- ↑ Diploma dato di Napoli a 15 maggio duodecima Ind. (1284) per pagarsi once 100 per nolo della nave genovese di Simone Malleno. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A, fog. 104 a t. E un altro del 20 giugno 1284, per la nave di un genovese Navarro, citato nel seguito del presente capitolo.
- ↑
- Dapprima il principe di Salerno avea affidato l’armata a Guglielmo Alamanno, e Arrigo Girardi. Diploma dato di Nicotra il 27 settembre duodecima Ind. (1283), nel citato registro 1283, A, fog. 59 a t.
Nel mese di novembre cominciò a incalzare nei provvedimenti per la flotta; e preposevi un uomo di maggior nome, Iacopo de Brusson, come si vede da’ seguenti diplomi del medesimo registro.
- Napoli 24 novembre per l’armamento delle navi in Napoli, fog. 71, a t.
- Napoli 26 novembre, parecchi diplomi per le navi in Salerno, ibid.
- Napoli 26 novembre a Iacopo de Brusson vice ammiraglio. Lunghi ordinamenti a racconciar la flotta; e si dice data ad extaleum in Napoli la costruzione di dodici galee per la somma di once 120 per ciascuna, fornite di tutto, fog. 73.
- Napoli 27 novembre, altri provvedimenti; e si fa nota la elezione di Brusson a vice ammiraglio, fog. 72.
- Napoli 4 gennaio, duodecima Ind. (1284), per farsi biscotto da servire alla flotta nel passaggio di Sicilia, nella primavera vegnente. Ibid. fog. 15.
- Altro ibid. fog. 16, dato di Foggia il 29 gennaio al medesimo effetto.
- Altri ibid. fog. 42, dati di Brindisi, 20 e 24 febbraio allo stesso fine.
Nella primavera del 1284, come strignea il tempo all’impresa, il governo angioino raddoppiava le sue cure per la flotta.
- Diploma dato di Napoli a 15 aprile duodecima Ind. vietando che niuna nave uscisse da’ porti di Puglia, poichè tutte servivano alla imminente impresa siciliana. Reg. cit. 1283, A, fog. 30, a t.
- Diplomi dati di Napoli l’ultimo aprile duodecima Ind. perchè fosser subito varate le galee in Gaeta, e fornite di tutto per l’immediato passaggio in Sicilia. Reg. citato, fog. 84 a t. e 89 a t.
- Altri diplomi della stessa data e del 3 aprile, ibid. fog. 88, 100, a t. e 30, dai quali si vede raccolta su i porti dell’Adriatico, grande copia di grasce e altre vittuaglie per l’impresa di Sicilia.
- Diploma dato di Melfi a 13 marzo, per dar favore ad alcuni mercatanti de’ Bonaccorsi, incaricati dal re ad incettar frumento. Se i proprietari facessero mal viso, fossero sforzati a dar il grano a giusto prezzo. Reg. citato, fog. 43.
- Altro diploma del 26 aprile, perchè dalle regie armerie si fornissero all’ammiraglio 400 giachi, e due casse di quadrella, da armarne nove galee in Salerno. Ibid., fog. 121.
- Altro del 1 maggio, dato anche di Napoli, perchè si consegnassero 20 migliaia di quadrella di due piedi e 40 migliaia d’un piede, per uso della flotta. Ibid. fog. 113 a t. E al medesimo effetto parecchi altri diplomi che tralascio per brevità; ma è da notarne uno del 12 maggio indirizzato al castellano di castel Capuano di Napoli, ov’eran le armerie, la zecca, ec. Da questo si veggono i nomi delle varie maniere d’armi da consegnarsi al vice ammiraglio: balistas, quarrellos ad unum et duos pedes, conuculos pro..... igne, lanceas, Jaccarolos, rampicullos, prodas cum catenis earum, scuta, squarzavella, pavensia, et queque alia arma, fog. 113. a t.
Nello stesso tempo Carlo lo Zoppo, che fu questa sola volta guerriero in tutta la sua vita, si facea fabbricare armature per sè. Un diploma del 27 febbraio, ibid. fog. 114, accenna il pagamento di cent’once fatto a questo fine; e un altro del 12 maggio provvede al soddisfacimento del compiuto prezzo. Ibid. fog. 108.
Si prepararono ancora molte macchine da guerra, delle quali par che fossero espertissimi i Saraceni della colonia siciliana trapiantata in Lucera dall’imperator Federigo, una o due generazioni innanzi quest’epoca. Due diplomi del 23 aprile, reg. citato, fog. 91 a t. e 104 provvedono di mandarsi a Manfredonia per l’impresa di Sicilia, quattro de ingeniis curie della fortezza di Lucera de’ Saraceni.
- Un altro del 6 maggio, ibid. fog. 91 a t., per assoldar cento Saraceni al servigio di queste macchine, le quali indi si vede che dovean essere molto grandi e importanti. Per un altro diploma del 13 maggio, ibid. fog. 103, si veggono assoldati nell’oste di que’ Saraceni 9 militi, 90 cavalli e 500 fanti. Altri diplomi dati di Melfi il 12 marzo duodecima Ind. (1284) provvedeano 300 archi d’osso pei Saraceni militanti nell’esercito, 290 cavalli per gli arcieri saraceni, 200 spalleria, suprapunta, cocceros, et faretras pei medesimi; reg. 1283, A, fog. 43 e 44: ed ivi a fog. 44 a t. altri diplomi del 20, 21 e 23 marzo per armi e cavalli di altri 170 arcieri saraceni di Lucera. Altri diplomi leggonsi nel medesimo reg. fog. 103, uno dato il 23 aprile per cuoia di buoi e bufali, un altro il 6 maggio per altri materiali e stromenti, tutti per l’impresa di Sicilia. In quest’ultimo si legge di fornirsi 200 lapidum finarratorum pro ingeniis.