gente richiedea per tutta Italia, in Toscana, in Romagna, in
Lombardia, da comuni, da privati condottieri, cui assicurava del
pagamento con sì efficaci parole, che mostrano quanto si dubitasse de’
fatti1. Chiamò al servigio feudale tutti i baroni; che, fatta a
Napoli la mostra, n’andassero in Calabria all’oste di Artois2;
molti allettò con sue concessioni novelle3. A’ capitani di parte
guelfa in Firenze
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- Diploma dato di Napoli 5 maggio duodecima Ind. Il vicario chiama alcuni armigeri pisani in suo aiuto, a’ suoi soldi. Nel r. archivio di Napoli reg. cit. 1283, A, fog. 131 a t.
- Ibid. diploma di Napoli 7 maggio duodecima Ind. A tutti i soldati che dovean venire a’ suoi stipendi sotto Giovanni de Apia (d’Eppe). Promette loro che appena messo piè in Napoli, avran la moneta del soldo par tre mesi; e che non vedendosi pagati, vadano pur via.
- Ibid. diploma del dì 8 maggio a Giovanni d’Eppe, negli stessi sensi, aggiungendo che a S. Germano toccherà i primi tre mesi di stipendio, e poi sarà pagato di trimestre in trimestre.
- Ibid. diploma del 19 maggio, docum. XVII.
- Ibid. diploma del 20 maggio. Mandato fatto ad Adamo Forrer capitano del patrimonio di San Pietro, a richiedere con qualche condizione quegli aiuti ch’avean profferto i comuni di Perugia, Viterbo, Orvieto e altri degli stati pontificî.
- ↑ Diplomi del 28 gennaio, 24 febbraio, 3, 7, e 17 aprile, 3, 4, 5, e 21 maggio 1284, dalle pergamene del r. archivio di Napoli, nel citato elenco, tom. I, pag. 260 a 266.
- ↑ Concessioni di beni allodiali e feudali se ne trovan molte fatte in questo tempo, reg. cit. 1283, A, fog. 117 a t. 126, ec.