impegnò per poca moneta vasellame
e arnesi d’argento1; smunse la borsa del cardinal Gherardo e
d’altri privati2; richiese altre sovvenzioni alle città più
docili3; vendè il perdono di misfatti4; sforzò nuovamente il
valor della bassa
- ↑ Diploma del 24 settembre duodecima Ind. (1283), Docum. XII. Ivi si leggono i nomi delle varie maniere di vasellame impegnato, e il peso, e quel de’ rottami d’argento, e fin di alcuni baltei con borchie d’argento. Vi si trova ancora il riscontro co’ pesi di Cologna; talchè pare documento assai importante per cui si travagli delle antichità di que’ tempi.
- ↑ Veg. i conti di Adamo de Dussiaco, citati nella pagina precedente, e un altro diploma del 2 maggio duodecima Ind. (1284) pei danari che lo stesso tesoriero avea tolto in prestito a nome del fisco. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 117. Ibid., a fog. 75 a t., leggesi un altro diploma per altro imprestito da uomini di Solmone.
- ↑ Diploma dato di Napoli il 29 novembre duodecima Ind. (1283), pel quale si voltavano alle spese della flotta le seguenti somme promesse da città in sovvenzione della presente guerra: da Napoli once 1,000, da Salerno 500, e 100 delle once 200 che avea promesso Nocera. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 74.
- ↑ Diploma del 27 maggio duodecima Ind. (1284), pel quale si rendea la grazia regia e, mercè once 1,000, anco i beni ai figliuoli di Galgano di Marra giustiziato. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A, fog. 149. Ibid., a fog. 119 a t., leggesi un altro diploma del 6 maggio duodecima Ind. a favor di Giovanni di Marra figliuolo di Angelo, ch’era stato appiccato, suis culpis exigentibus; cioè i mali consigli dati al governo per iscorticare i sudditi.