e trapassò infino a farlo sostenere in
palagio, ma tosto liberollo vedendo ammutinarsi i cittadini a tal
violenza. Poi quel dì stesso, armato di tutto punto coi suoi campioni,
stette Carlo infino a meriggio nel campo: e una oste francese, chi
dice di tremila cavalli, chi di cinquemila, e chi assai più,
baldanzosa ingombrava i dintorni della città. Carlo protestò
superbamente, gridando in palese falso e codardo re Pietro; ma entro
di sè mordendosi, dice lo stesso Saba Malaspina, d’aver ordito tela di
ragni: e narra d’Esclot, ch’ei chiamava questo fier nimico: non uomo,
sì demonio d’inferno, e peggiore, perchè al segno della croce il
diavol dileguasi, ma contro costui non avvi argomento; tel credi lungi
le mille miglia, e tel senti sul collo. L’undici giugno infine
lasciata Bordeaux, non tardava il Francese a promulgar in Italia una
interminabile diceria de’ torti di Pietro, e delle ingiurie ch’avea
ingozzato costui. Così la commedia terminossi. Nei raccontati fatti a
un di presso accordansi tutti gli storici contemporanei, ancorchè
diversi in qualche particolare, e secondo lor parte sforzantisi ad
accusar chi Pietro e chi Carlo. Noioso e inutilissimo parmi entrare in
questo giudizio. Ma è indubitato che il Francese con tanto stuolo,
Pietro nascosamente, ambo pur s’appresentarono: ch’Eduardo non v’era,
nè assicurava il campo. Il giurato patto portava di trovarsi a
Bordeaux il primo giugno, non di combattere, se non dinanzi il re
d’Inghilterra, o secondo nuovo trattato. Amendue perciò in realtà
elusero il bizzarro lor patto, osservarono in apparenza; e da ciò
trassero argomento a gittar l’uno su l’altro la vergogna; il che in
fondo era il solo intento di entrambi1.
- ↑ Tutto questo racconto, nel quale non mi è paruto possibile scriver le citazioni a ogni parola, è tratto da:
- Saba Malaspina, cont., pag. 399 a 402.
- D’Esclot, cap. 104, 105.
- Montaner, cap. 80, 85 e seg.
- Bart. de Neocastro, cap. 67, 68, 69.
- Nic. Speciale, lib. 1, cap. 25.
- Anon. Chron. sic., cap. 44.
- Tolomeo da Lucca, Hist. ecc., lib. 24, cap. 7, ed 8, in Muratori, R. I. S., tom. XI, pag. 1188.
- Geste de’ conti di Barcellona, cap. 28, op. cit.
- Frate Francesco Pipino, lib. 3, cap. 17, in Muratori, R. I. S., tom. IX.
- Ferreto Vicentino, ibid., pag. 954.
- Vite di Martino IV, ibid., tom. III, pag. 609, 610.
- Surita, Ann. d’Aragona, lib. 4, cap. 31, 32.
- Nangis, in Duchesne, Hist. franc. script, tom. V, pag. 542.
- Paolino di Pietro, in Muratori, R. I. S., agg. tom. XXVI, pag. 39.
- Giachetto Malespini, cap. 218.
- Gio. Villani, lib. 7, cap. 87.
- Memoriale dei podestà di Reggio, in Muratori, R. I. S., tom. VIII, pag. 1155, 1156.
- Chron. Mon. S. Bertini, in Martene e Durand, Thes. Anecd., tom. III, pag. 764.
- Il manifesto di re Carlo al comune di Modena contro Pier d’Aragona, si legge in Muratori, Antiquitates Italicae Medii Ævi, tom. III, Diss. 39, pag. 650.