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242 | la guerra | [1283] |
quella morte ch’ei ben meritava per le portate armi contro la patria1. Ma l’ammiraglio non posando a pascersi di lodi in corte, di plausi e festeggiamenti in città; e volendo trarre del tutto a’ nemici la voglia di venir sopra l’isola, rifornita in pochi giorni la flotta, spingeasi lungo le costiere di Calabria e Principato; presentandosi minaccioso infino allo stesso porto di Napoli. Il presidio fe’ prova a rispingerlo saettando; ed ei, messi all’opra i suoi balestrieri, spazzò la riva. Allora fa appiccar fuoco a navi, attrezzi e munizioni navali, accatastati nel porto: passa indi a Capri e ad Ischia; prende d’assalto quelle deboli castella; e pieno di preda, torna in Sicilia a svernare2.
Intanto i due re in ponente menavano gran rumore per lo duello, del quale è bene i particolari tutti narrare. Ad ovviarlo s’era adoprato papa Martino, solo in questo moderato e pio tra tanta intemperanza d’ira: di che ci restano irrefragabili documenti, e distruggono una fola di Giachetto e del Villani, che favoleggiaron pattuito innanzi Martino il combattimento; posta premio al vincitore la corona di Sicilia; Pietro, per la diffalta a quella tenzone, scomunicato e spoglio del regno3. Tutto al contrario, il papa indirizzò a Carlo una grave epistola il dì cinque febbraio
- ↑ La presura di costui nella battaglia di Malta si ritrae da un diploma di re Giacomo, dato di Messina il 19 luglio 1286, in di Gregorio, Bibl. arag., tom. II, pag. 500.
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- D’Esclot, cap. 110, 114 e 116.
- Montaner, cap. 82, 83, 84, 93.
- Bart. de Neocastro, cap. 76.
- Nic. Speciale, lib. I, cap. 26.
- Saba Malaspina, cont., pag. 398, 399.
- Il solo d’Esclot, degnissimo di fede, narra quest’ultima correria a Napoli. Montaner, sovente poco esatto, la scrive con qualche divario, e pria della vittoria di Malta.
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- Giachetto Malespini, cap. 217, 218.
- Gio. Villani, lib. 7, cap. 86, 87.
- Nello error loro cadde ancora l’autore del Memoriale de’ podestà di Reggio, in Muratori, R. I. S., tom. VIII, pag. 1156.