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236 | la guerra | [1283] |
il suo diritto alla deposizione di Piero, si dilegua in ambagi, con meschin temperamento tra istorico e cortigiano1.
Instava il papa inoltre a dissuadere Eduardo d’Inghilterra dal matrimonio della figliuola col primogenito di Pietro; costui dicendo persecutor di santa Chiesa; incesto il nodo per un quarto grado di consanguineità2. Sturbava per un vescovo suo fidato gli accordi tra l’Aragonese e la repubblica di Venezia, vogliosa dell’equilibrio del potere in Italia; onde parecchi suoi cittadini avean ricevuto messaggi di Pietro, e a lui mandatone3. Consentiva a Carlo differisse pure il pagamento del censo alla Chiesa4. Esortava nel reame di Castiglia i prelati, i Templari, i Gerosolimitani, e altre fraterie armeggianti a muover contro Sancio, presuntivo erede della corona, ribellatosi al padre, e collegato con re Pietro5. Liberava e preponeva al comando degli eserciti della Chiesa in Romagna il conte di Monteforte, quel sacrilego uccisore del principe Arrigo d’Inghilterra6. E come or tutte ritrar le brighe d’un tal potentato, stigato da ira di parte e vicin pericolo? Aspramente in vero travagliossi la pontificia corte in Italia a quel fortuneggiare di Carlo: smugneasi di danari per sovvenirlo7: vedea la Romagna corsa dal conte Guido da Montefeltro e sollevata; Roma più che mai immansueta8;
- ↑ Saba Malaspina, cont., pag. 392, 393, 394.
- ↑ Raynald, Ann. ecc., 1283, §. 36, 38, breve del 6 luglio.
- ↑ Ibid., §. 39, breve del 7 giugno.
- ↑ Ibid., §. 47, breve del papa a 26 giugno, ed epistola di re Carlo a 23 novembre.
- ↑ Ibid., §. 54 a 57.
- ↑ Nangis, in Duchesne, Hist. franc. script., tom. V, pag. 542.
Bolla di Martino, da Orvieto, a 9 maggio 1283. Ibid., pag. 886. - ↑ Raynald, Ann. ecc., 1283, §. 51.
- ↑
- Ibid., §. 28 e seg.
- Giachetto Malespini, cap. 215.
- Gio. Villani, lib. 7, cap. 80 e seg.
- Tolomeo da Lucca, Hist. ecc., in Muratori, R. I. S., tom. XI, pag. 1188.