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del vespro siciliano. |
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per l’uno o per l’altro dei
principi li accusavan poscia vicendevolmente d’inganno. Dissero i
nostri, che Carlo pretestando il duello volesse trar di Sicilia il
rivale, per riassaltar l’isola più francamente, e spegner il fomite di
ribellione in terraferma1. Di pari astuzia i Guelfi accagionavan
l’Aragonese, supponendolo erroneamente provocatore al duello, come se
per tema delle forze superiori di Carlo divisasse differir tanto la
guerra, che inoperosi morissero nel meridional clima i Francesi2.
Pensasserlo o no, Carlo e Pietro uomini eran ambo da meritare l’accusa.
Ma forse la sfida non fu che un appello alla opinione pubblica alla
guisa dei tempi; come un Pietro e un Carlo d’oggidì
- ↑ D’Esclot, Montaner, Neocastro, Speciale nei luoghi citati.
- ↑
- Nangis, vita di Filippo l’Ardito, in Duchesne, H. Fr. S., tom. V, pag. 541.
- Breve di papa Martino, in Raynald, Ann. ecc., 1283, §. 8.
- Gio. Villani, lib. 7, cap. 86.